Il Premio Nobel 2016 per la chimica è stato assegnato a Jean-Pierre Sauvage, Fraser Stoddart e Bernard Feringa per la progettazione e la sintesi delle macchine molecolari.
Due esempi di macchine molecolari sono due famosi esperimenti mentali: il diavoleto di Maxwell e il nottolino di Feynman-Smoluchowski o nottolino browniano.
Il diavoletto di Maxwell è un piccolo demonietto che, utilizzando un'apposita apertura, dovrebbe separare le molecole di due differenti gas (o di temperatura differente). Il nottolino browniano, proposto da Marian Smoluchowski nel 1912, è un meccanismo piccolissimo in grado di produrre una sorta di moto perpetuo, venne successivamente esaminato da Richard Feynman nel 1964, che ne mostrò l'infattibilità. Peraltro lo stesso Feynman è nume tutelare proprio delle ricerche sulle macchine molecolari, grazie alla famosa conferenza There's plenty of room at the bottom del 1959.
La fattibilità delle idee di miniaturizzazione di Feynman iniziò a concretizzarsi proprio grazie ai premiati: nel 1983 grazie al gruppo guidato da Sauvage; nel 1991 grazie a Stoddart; e quindi nel 1999 grazie a Feringa con il suo rotore molecolare. E' interessante osservare come nei lavori del 1983 e del 1991 la topologia continua a giocare un ruolo fondamentale, proprio come nelle ricerche del Nobel per la fisica.
Si potrebbe dire, senza sbagliare, che il vero vincitore dei Nobel scientifici 2016 non è uno scienziato, ma una disciplina: la topologia!
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mercoledì 5 ottobre 2016
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