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martedì 9 luglio 2019

Corsa allo spazio: 1961


Francobollo celebrativo dell'impresa di Gagarin
Era il 1961. Il Premio Nobel per la fisica veniva assegnato a Robert Hofstadter
per i suoi studi pionieristici sullo scattering (diffusione) degli elettroni nei nuclei atomici e per le scoperte conseguenti sulla struttura dei nuclei atomici
e a Rudolf Ludwig Mössbauer
per le sue ricerche riguardanti l'assorbimento della risonanza dei raggi gamma e la conseguente scoperta dell'effetto che porta il suo nome.
Nel frattempo l'Unione Sovietica mette a segno un colpo difficile da digerire per gli Stati Uniti d'America.
Questi ultimi, seguendo il programma di sperimentazione animale, il 31 gennaio avevano inviato lo scimpanzé Ham nello spazio a bordo della Mercury-Redstone 2.
Erano, però, completamente ignari che il 12 aprile il sovietico Yuri Gagarin a bordo della Vostok 1 avrebbe compiuto il primo volo umano nello spazio. La leggenda narra che Gagarin, in barba a qualunque nazionalismo, disse:
Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.
Per gli Stati Uniti l'unico modo di rispondere è inviando, il 5 maggio, anche loro un essere umano nello spazio: era Alan Shepard a bordo della Freedom 7.
L'Unione Sovietica, però, non resta ferma a guardare: il 19 maggio Venera 1 compie il primo flyby intorno a Venere e soprattutto il 6 agosto mandano un secondo uomo nello spazio, Gherman Titov a bordo della Vostok 2.

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