Quest'oggi, invece, ecco la foto astronomica abbinata al limite di Eddington, grandezza fisica molto importante in astronomia. L'immagine, come le altre, appartenente alla mostra Da zero a infinito e, anche se ormai siamo arrivati alla fine del mese, ha anche il suo bel calendario abbinato (pdf). Ora non resta che sperare nell'arrivo puntuale degli ultimi due mesi del calendario!
Stomachion
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giovedì 31 ottobre 2019
mercoledì 30 ottobre 2019
Raggio di Schwarzschild
Alla fine quanto avevo promesso non sono riuscito a mantenerlo, però ci tengo a recuperare in ogni caso le immagini dei mesi di settembre e ottobre. Quest'oggi si va con l'immagine astronomica relativa al raggio di Schwarzschild (leggete anche le puntate di aprile e giugno de Le grandi domande della vita), sempre tratta dalla mostra Da zero a infinito. Ovviamente è anche disponibile, pur se in ritardo, il calendario di settembre (pdf).
mercoledì 9 ottobre 2019
Premi Nobel 2019: Chimica
Nel 150nario della tavola periodica di Dmitrij Mendeleev, il Premio Nobel per la Chimica va a una innovazione tecnologica nel campo dell'immagazzinamento dell'energia: la batteria (o accumulatore) a ioni di litio, più comunemente utilizzata come batteria ricaricabile. Come sappiamo, questo genere di batterie vengono largamente utilizzate per vari dispositivi di uso quotidiano, come le batterie dei cellulari o dei computer portatili, ma anche per alcuni tipi di batterie ricaricabili utilizzate nelle automobili elettriche.
Le prime batterie al litio vennero fabbricate nel 1912 dal chimico statunitense Gilbert Lewis. Il primo modello di batteria al litio ricaricabile venne sviluppata da Stanley Whittingham e fabbricata dalla Exxon all'inizio degli anni Settanta. Per avere la prima versione commerciale bisogna attendere il 1991 quando la Sony produsse la batteria sviluppata da John Goodenough. Infine Akira Yoshino ha successivamente migliorato la batteria di Goodenough riuscendo a eliminare il litio puro dalla batteria utilizzando solo gli ioni del litio, più sicuri del litio puro, permettendo l'uso pratico e la successiva commercializzazione della batteria stessa.
Le prime batterie al litio vennero fabbricate nel 1912 dal chimico statunitense Gilbert Lewis. Il primo modello di batteria al litio ricaricabile venne sviluppata da Stanley Whittingham e fabbricata dalla Exxon all'inizio degli anni Settanta. Per avere la prima versione commerciale bisogna attendere il 1991 quando la Sony produsse la batteria sviluppata da John Goodenough. Infine Akira Yoshino ha successivamente migliorato la batteria di Goodenough riuscendo a eliminare il litio puro dalla batteria utilizzando solo gli ioni del litio, più sicuri del litio puro, permettendo l'uso pratico e la successiva commercializzazione della batteria stessa.
martedì 8 ottobre 2019
Premi Nobel 2019: Fisica
Scusatemi per il ritardo, ma la materia astronomica dei Nobel per la Fisica di quest'anno mi ha tenuto concentrato nella scrittura dei testi per i post di @astrobrera. Andiamo, però, al premio assegnato quest'anno: è stato suddiviso in due parti uguali per una ricerca nel campo sperimentale/osservativo e per una ricerca nel campo teorico dell'astrofisica.
La prima metà del Nobel per la Fisica 2019 va a Michel Mayor e Didier Queloz. I due astronomi nel 1995 hanno annunciato la scoperta di un pianeta extrasolare intorno alla stella 51 Pegasi, nella costellazione di Pegaso, una stella simile al Sole distante da noi quasi 48 anni luce. Il pianeta, un gigante gassoso, denominato 51 Pegasi b, è noto anche con il nome di Bellerofonte, l'eroe greco che domò il cavallo alato Pegaso. Lo vediamo (il pianeta!) qui sotto nell'immagine artistica presa da Celestia via commons: L'altra metà del premio va a Jim Peebles, cosmologo, che iniziò la sua attività di ricerca mentre Arno Penzias e Robert Wilson rilevavano per la prima volta la radiazione cosmica di fondo. Mentre, però, i due cercavano di capire l'origine del loro segnale, c'era un altro gruppo, nella relativamente vicina Princeton, che si stava preparando per rilevare un segnale dalle caratteristiche simili a quelle del segnale scoperto da Penzias e Wilson. Il gruppo era costituito da Robert Dicke, Jim Peebles e David Wilkinson. In particolare Dicke aveva previsto, indipendentemente da Ralph Alpher e Robert Herman, l'esistenza di una radiazione di fondo che avrebbe dovuto permeare l'universo, traccia dell'esplosione di energia che aveva dato origine all'universo.
Alla fine i risultati del gruppo di Dicke confermarono la scoperta di Penzias e Wilson, fornendo anche un senso fisico a quell'osservazione, oggi considerata una delle più solide conferme della teoria del Big Bang. Peebles, all'epoca giovane assistente di Dicke, contribuì non solo alla parte sperimentale, ma anche a quella teorica, e negli anni successivi continuò a occuparsi di radiazione cosmica di fondo e di cosmologia. Il Premio Nobel di quest'anno è, alla fine, il riconoscimento alla carriera piuttosto che a un unico singolo risultato, dove peraltro ebbe comunque un ruolo marginale, visto che nessuno dei teorici che predisse la radiazione cosmica di fondo ha mai vinto il Premio Nobel per tale risultato (né su qualche altro argomento, se è per questo).
La prima metà del Nobel per la Fisica 2019 va a Michel Mayor e Didier Queloz. I due astronomi nel 1995 hanno annunciato la scoperta di un pianeta extrasolare intorno alla stella 51 Pegasi, nella costellazione di Pegaso, una stella simile al Sole distante da noi quasi 48 anni luce. Il pianeta, un gigante gassoso, denominato 51 Pegasi b, è noto anche con il nome di Bellerofonte, l'eroe greco che domò il cavallo alato Pegaso. Lo vediamo (il pianeta!) qui sotto nell'immagine artistica presa da Celestia via commons: L'altra metà del premio va a Jim Peebles, cosmologo, che iniziò la sua attività di ricerca mentre Arno Penzias e Robert Wilson rilevavano per la prima volta la radiazione cosmica di fondo. Mentre, però, i due cercavano di capire l'origine del loro segnale, c'era un altro gruppo, nella relativamente vicina Princeton, che si stava preparando per rilevare un segnale dalle caratteristiche simili a quelle del segnale scoperto da Penzias e Wilson. Il gruppo era costituito da Robert Dicke, Jim Peebles e David Wilkinson. In particolare Dicke aveva previsto, indipendentemente da Ralph Alpher e Robert Herman, l'esistenza di una radiazione di fondo che avrebbe dovuto permeare l'universo, traccia dell'esplosione di energia che aveva dato origine all'universo.
Alla fine i risultati del gruppo di Dicke confermarono la scoperta di Penzias e Wilson, fornendo anche un senso fisico a quell'osservazione, oggi considerata una delle più solide conferme della teoria del Big Bang. Peebles, all'epoca giovane assistente di Dicke, contribuì non solo alla parte sperimentale, ma anche a quella teorica, e negli anni successivi continuò a occuparsi di radiazione cosmica di fondo e di cosmologia. Il Premio Nobel di quest'anno è, alla fine, il riconoscimento alla carriera piuttosto che a un unico singolo risultato, dove peraltro ebbe comunque un ruolo marginale, visto che nessuno dei teorici che predisse la radiazione cosmica di fondo ha mai vinto il Premio Nobel per tale risultato (né su qualche altro argomento, se è per questo).
lunedì 7 ottobre 2019
Premi Nobel 2019: Medicina e fisiologia
Lo so che sono in debito con il calendario di settembre e in ritardo con quello di ottobre e con la promessa sulla prosecuzione dei post dedicati alla corsa allo spazio, ma ultimamente il tempo è stato un po' tiranno (ma non solo il tempo). Visto che questa settimana sono iniziati gli annunci delle assegnazioni dei Premi Nobel, a differenza dell'anno scorso, spero di riuscire a comunicarvi anche solo brevemente i premi che verranno assegnati quest'anno. Iniziamo con quello per la medicina e fisiologia a William G. Kaelin Jr, Sir Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza
per la loro scoperta su come le cellule percepiscono e si adattano alla disponibilità di ossigeno
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