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sabato 14 dicembre 2019

Plutone e Caronte

In questo periodo, su Edu INAF, è in corso di pubblicazione un calendario dell'avvento astronomico. Oggi è uscita la scheda dedicata a Pultone e Caronte, che però è arrivata un po' in ritardo, così avevo preparato una scheda di backup nel caso non fosse proprio arrivata. Visto che, dopo il lavoro fatto, non mi andava di vederla sparire completamente, la pubblico qui su SciBack:

Plutone è un corpo celeste transnettuniano appartenente alla fascia di Kuiper, sebbene per una piccola percentuale del suo moto intorno al Sole si ritrova tra Nettuno e il Sole stesso. Per diverso tempo venne considerato come il nono pianeta del Sistema Solare, ma quando sul finire degli anni Novanta del XX secolo si scoprì che non era l'oggetto più grande della fascia di Kuiper, molti astronomi iniziarono a chiederne l'esclusione dalla lista dei pianeti. La discussione proseguì fino al 2006 quando, a seguito della nuova definizione di pianeta fornita dall'Unione Astronomica Internazionale, Plutone venne classificato come pianeta nano. D'altra parte le sue dimensioni sono inferiori persino della Luna, il nostro satellite.
Il nome del pianeta, invece, viene dal dio degli inferi, mentre il suo satellite più grande e più noto, Caronte, prende il nome dal traghettatore che accompagnava le anime dei defunti attraverso il fiume Stige, fino al regno degli inferi. La storia della sua scoperta è particolarmente interessante e lega il suo destino anche a un famoso scrittore horror. Il 16 luglio del 1906, infatti, venne pubblicata sulla rivista Scientific American una lettera in cui il suo firmatario giungeva alla conclusione dell'esistenza di un pianeta trans-nettuniano. Tale conclusione era suffragata dall'osservazione di un certo numero di comete che forse aveva egli stesso osservato presso il Ladd Observatory. Il firmatario era Howard Phillips Lovecraft.
Ovviamente quella di Lovecraft non poteva essere considerata come una vera scoperta, ma un'indicazione della zona di cielo in cui osservare, e qui entra in scena l'astronomo Percival Lowell, che probabilmente era all'origine della passione di Lovecraft per l'astronomia: per anni lo scienziato, più famoso per il suo appoggio alla teoria dell'esistenza dei marziani, cercò questo fantomatico pianeta transnettuniano, senza trovarlo.
Tale onore toccò a Clyde Tombaugh, che nel gennaio del 1929 venne assunto come astronomo presso l'osservatorio intitolato proprio a Lowell dal fratello di quest'ultimo, Lawrence. La scoperta di Plutone venne fatta dopo appena un anno di lavoro, il 18 febbraio del 1930.
Plutone ha una massa di 12,9 miliardi di miliardi di tonnellate, pari a circa due millesimi di quella terrestre. La sua densità media è 2,05. Il diametro è poco più di 2375 km. La superficie è composta per oltre il 98% di ghiaccio d'azoto, monossido di carbonio e tracce di metano. Questa composizione è stata confermata nel luglio del 2015 quando la sonda New Horizons della NASA ha compiuto un passaggio ravvicinato al corpo celeste.
Il principale satellite di Plutone, Caronte, è stato scoperto nel 1978 da Jim Christy. Risulta geosincrono rispetto al pianeta, cioé la sua rotazione e la sua rivoluzione hanno la stessa durata della rotazione di Plutone, all'incirca 6,39 giorni. Di conseguenza, Caronte è sempre visibile solo in una determinata area del pianeta, senza sorgere e tramontare mai, e gli rivolge sempre la stessa faccia.
La massa di Caronte è circa un tredicesimo di quella di Plutone. Il satellite ha un diametro di circa 1.270 Km e ruota attorno a Plutone ad una distanza di soli 19.640 km: sarebbe quindi più giustificato parlare di un sistema binario più che di un pianeta nano e un satellite. A differenza di Plutone, la sua superficie sembra essere dominata da ghiaccio d'acqua.
Le foto oggi a nostra disposizione dei due corpi celesti sono arrivate grazie alla già citata New Horizons, il primo satellite umano che si è spinto così in là nel Sistema Solare con l'obiettivo di raccogliere dati per comprendere meglio le sue struttura e formazione.

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