That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind.(1)Queste furono le parole di Neil Armstrong il giorno in cui entrò nella storia, come il primo uomo che pose piede sulla Luna, il nostro lontano e affascinante satellite, giust'appunto 40 anni fa.
Nato il 5 agosto del 1930 (l'anno prossimo ne festeggeremo, quindi, gli 80 anni), Armstrong, che comandava la missione Apollo 11 che sarebbe atterrata sul suolo lunare, non era solo in quella notte eterna e brillante di stelle. Lo accompagnarono in quel lungo viaggio e infine nello sbarco Aldrin, che con lui condivideva il passato di scout, e Collins.
Armstrong può, in un certo senso, essere considerato predestinato: nel 1968 era a capo dell'equipaggio di riserva dell'Apollo 8 e nello stesso anno, a maggio, rischiò la vita durante un'esercitazione con un modulo lunare. Per sua e nostra fortuna fu in grado di salire sull'Apollo 11 e mettere, per primo, piede sul nostro satellite.
All'astronauta statunitense sono anche intitolati un piccolo cratere lunare e un asteroide, il 6469 Armstrong.
Seguita con attenzione in tutto il mondo, la missione Apollo 11 atterrò nella parte meridionale del Mare della Tranquillità. Dopo circa 6 ore e mezza, Armstrong e Aldrin mosserò i primi, incerti passi sulla Luna, iniziando a filmare e fotografare l'evento, raccogliendo rocce e campioni della superficie lunare.
La discesa di Armstrong venne filmata grazie ad una telecamera montata sull'Eagle, il modulo che portò gli astronauti fino all'allunaggio, appositamente espulsa dal suo alloggiamento all'interno dello scafo da un comando azionato dallo stesso Armstrong scendendo.
I due astronauti, una volta scesi, si mossero in modo apparentemente goffo, prevalentemente a balzi: Aldrin disse che i movimenti dovevano essere programmati con un certo anticipo, poiché il suolo lunare era particolarmente sdrucciolevole. La missione lunare del 1969, quindi, fu alla fine il primo passo per il successo degli Stati Uniti sulla Russia, sebbene il programma di consuista lunare venne interrotto a causa di mancanza di fondi. Nel frattempo anche la Russia interruppe i suoi programmi spaziali, probabilmente per gli stessi motivi.
Al di là delle polemiche, comunque, resta la certezza di un sogno che si è avverato, o almeno dell'inizio del sogno. Armstrong rappresenta, oggi, il primo passo verso il compimento di un progetto iniziato nel momento stesso in cui l'uomo ha iniziato a sognare.
Sicuramente il sito della NASA sarà oggi particolarmente difficile da raggiungere a causa dei molti accessi: in ogni caso vi segnalo la pagina degli eventi del quarantennale, mentre potete anche dare uno sguardo sul resoconto dei festeggiamenti del 35.mo anniversario.
Buon 20 luglio a tutti!
(1) Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità
Buon 20 luglio a tutti!
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