Se Armstrong fu l'uomo che passò alla storia (il primo a posare piede sulla Luna, quello cui venne affidato il comando della missione e l'obbligo di dire una frase storica che celebrasse il momento), Edwin Eugene Aldrin, detto Buzz, nato il 20 gennaio del 1930 (80 anni fa), è invece il volto simpatico della missione Apollo 11, quella che atterrò sulla Luna nel caldo luglio del 1969. Lo si nota anche nelle foto ufficiali e in fondo è anche corretto così: Armstrong aveva un compito molto più gravoso.
Laureatosi nel 1951 in ingegneria meccanica all'accademia militare di West Point. Dopo la guerra di Corea entrò al MIT dove prese il dottorato in astronautica, per poi venire selezionato dalla Nasa nel 1963.
Stomachion
Network Bar
mercoledì 20 gennaio 2010
martedì 19 gennaio 2010
Il collo della giraffa e le fragole con il gene del merluzzo
Ispirato e incoraggiato da questo interessantissimo articolo di Dario Bressanini e dalla bufala sul bando alle coltivazioni biologiche, mi sono deciso a tirare fuori dal cassetto questo articolo sugli OGM. Non vedetelo come una difesa a oltranza degli organismi geneticamente modificati, ma come una difesa a oltranza della ricerca
scientifica.
Buona lettura.
Iniziamo con la giraffa: come è possibile che la giraffa abbia sviluppato un collo lungo a partire da uno piccolo? I caratteri acquisiti non sono trasmissibili. In realtà dipende da come questi caratteri sono stati acquisiti. Il carattere in questione, chiamiamolo collo lungo, può essere acquisito in due modi differenti: con l'allenamento, alla nascita. Nel primo caso, a furia di spingersi verso l'alto e mangiare le foglie migliori, il cucciolo svilupperà un collo sempre più lungo; i suoi figli, però, per mantenere il vantaggio sugli altri individui della loro specie, dovranno continuare ad allenarsi, non potendo ereditare il collo lungo per via genetica: un modo poco fruttuoso per mantenere un vantaggio sui propri simili. Ragioniamo invece in quest'altro modo: supponiamo che ad un certo punto nella storia dell'antenato della giraffa spunti una mutazione genetica per cui alcuni cuccioli presentano un collo più lungo dei genitori. Nella lotta per la sopravvivenza questi cuccioli saranno sicuramente avvantaggiati relativamente all'evento mangiare le foglie più in alto e come avviene sempre in natura coloro che acqusiscono un vantaggio genetico sono attratti uno verso l'altro e tendono così a riprodursi e a diffondere e rinforzare nel tempo la mutazione, ovviamente fin tanto che questa continua a essere effettivamente utile. Il resto del gruppo, vista la sconfitta, darà origine a una specie differente specializzata in altri tipi di alimentazione o più semplicemente si estinguerà.Buona lettura.
Questo secondo meccanismo che ho descritto è plausibile e, se vogliamo, è stato anche verificato dai pescatori di mezzo mondo: il pescato di molti pesci oceanici è peggiorato negli ultimi 20 anni in qualità. I pesci che giungono sulle nostre tavole, infatti, sono diventati sempre più piccoli, e questo perché l'alta intensità con cui si è pescato nelle acque di mezzo mondo ha selezionato gli individui con le dimensioni più piccole, ovvero ha reso inutile il gene lunghezza maggiore a favore di quello lunghezza minore. In pratica la diminuzione dei pesci più lunghi ha reso sempre meno probabile la diffusione del gene in cui erano contenute le informazioni sulle loro dimensioni, apparentemente peggiorando la specie, ma in realtà rendendola più adatta alle nuove condizioni ambientali.
Iscriviti a:
Post (Atom)