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giovedì 17 settembre 2015

Recuperando una stagione scomparsa


Disegno di Peppe Liberti che mi ritrae mentre, all'epoca, ero impegnato nella cronaca dal vivo della conferenza
Piano piano recupererò i post che ritengo più importanti e significativi per Science Backstage. Dopo le prime pubblicazioni dedicate alla divulgazione, il mio personale programma prevedeva il recupero di un primo carnevale della matematica, con annessi contributi, ma un altro progetto ha richiesto attenzione. L'idea di ripubblicare su Medium, utilizzando quella piattaforma come possibile pubblicità personale, quanto scritto sulle Olimpiadi Italiane dell'Astronomia mi ha spinto, per non lasciare link verso archive.org nel testo (almeno il link più importante) a recuperare il materiale su Comunicare Fisica. Per ora ho ristampato solo un post in inglese dedicato a Peter Dourmashkin del MIT, ma gli altri, già pronti e opportunamente ripuliti e sistemati (è stato un lavoraccio, e prima o poi scriverò due righe in proposito), verranno ristampati nel corso dei prossimi giorni (forse settimana prossima... vedremo).
Evidentemente ho anche riletto ciascuno dei post, in maniera piuttosto veloce, comunque, e mi sono ricordato dell'entusiasmo provato dall'iniziativa, con il ritrovarsi con Peppe Liberti o il conoscere Annarita Ruberto e Amedeo Balbi e Piero Patteri, e della delusione, quella giunta solo con il passare dei mesi e anni, provata dalla difficoltà nel trasformare in lavoro i contatti ottenuti. Non so e non mi va di approfondire se questo è un effetto della problematica struttura dell'Italia come sistema, ma semplicemente paragonarla a un fiore che, piantato su un terreno fertile, non è sbocciato non per mancanza di cure, ma perché una scarpa lo ha schiacciato.
Considerazioni un po' cupe (in fondo il cielo è grigio, fuori dalla finestra), che portano all'ovvio pensiero chi te l'ha fatto fare?, ad esempio a mettere in piedi un live blogging per cui ti hanno lodato, o a proporre anche dopo la conferenza materiale che ti veniva inviato. La risposta sta in due parole, entusiasmo e speranza. E a queste sto provando ad aggrapparmi, altrimenti non starei recuperando questi post dai più dimenticati.

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