La notizia relativa alla causa contro Meta che ha utilizzato libgen per addestrare la sua rete neurale ha riportato in auge la figura di
Aaron Swartz che venne letteralmente fatto a pezzi, tanto da spingerlo al suicidio, per molto meno. Era animato da un sogno: rendere la ricerca libera. Lo stesso sogno che ha portato
Alexandra Elbakyan a
creare Sci-Hub, sistema che prosegue proprio il progetto di Swartz: rendere disponibili gli articoli scientifici contenenti i risultati delle ricerche di tutto il mondo. Se ne può discutere di queste cose da qui fino all'infinto, tra i favorevoli e i contrari a queste posizioni, resta però
quanto ho scritto nel 2016 quando Alexandra intervenne in videoconferenza a una
Wired Fest all'interno di una saletta un po' in disparte, mentre trasmetteva da una stanza completamente anonima, come un terrorista. O un ostaggio.
In realtà Alexandra è riuscita ad andare oltre quella visione, impegnandosi in un nuovo progetto, che va ad aggiungersi a Sci-Hub:
Sci-Net.
La comunicazione aperta è sempre stata una pietra miliare della scienza. Tuttavia, negli ultimi 50 anni è stata in gran parte ostacolata dai prezzi elevati che impediscono la libera diffusione delle informazioni e lo scambio di idee, bloccando e prevenendo efficacemente nuove scoperte rivoluzionarie nella scienza e nella medicina.
Permettiamo a Sci-Net di diventare un nuovo social network che fornirà una soluzione a questo problema.
Al momento l'accesso a Sci-Net è a invito, ma si spera che presto potrà diventare uno strumento utile per i ricercatori di tutto il mondo.
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