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sabato 17 luglio 2010

A spasso con zio Sfrizzo

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Dopo il dottor Enigm, con l'arrivo di Bill Walsh la scienza ritorna protagonista, prima con la lunga Topolino nella II Guerra Mondiale (Michey Mouse on Secret Mission), quindi con la fantascientifica avventura sul Pipistrello, ma soprattutto con La cassetta elettronica (Michey Mouse and the 'Lectro Box), una particolare invenzione costruita per caso da Topolino nel tentativo di riparare la sua radio distrutta per sbaglio da Minni.
Interessanti le striscie del 27 e del 28 ottobre 1943, quando Topolino spiega a Tip cos'è un elettrone:
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Questa enità di elettricità è un elettrone! Un tipo piccolo, ma forte e asturo!
Impedisce agli auerei di schiantarsi sulle montagne... E sa riconoscere un'arancia cattiva cossiché non rovini un carico di frutta...
Uccidono i microbi... Guidano le auto... E tengono persino insieme le dentiere!
Quante belle cose che fa l'elettrone secondo Topolino negli anni Quaranta, vero? Perspicace il bravo Tip:
... E, ci scommetto, fanno migliaia di altre cose che la gente non immagina neppure!
E gli elettroni prodotti dalla scatola costruita da Topolino nella storia di Walsh e Gottfredson fanno veramente molte cose, dalla sparizione di oggetti e vestiti, all'ingrandimento di microbi, fino alla comparsa di un antenato di Topolino dal passato pionieristico degli Stati Uniti. Questo è solo il primo contatto di Topolino con i viaggi nel tempo, un tema abbastanza ricorrente nelle strisce di Mickey Mouse durante il periodo Walsh.
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A causa di una botta in testa, Topolino inzia a sognare, come si scoprirà alla fine della storia, di finire in un lontano futuro per vedere Le meraviglie del domani (The World of Tomorrow). La storia ricorda in un certo senso l'allora sconosciuto e inedito A noi vivi di Robert Heinlein, dove il protagonista si risveglia, dopo un incidente, nel futuro, in un mondo incredibilie, culturalmente e socialmente, prima ancora che tecnologicamente più avanzato del suo tempo.
Un po' la stessa cosa di quello che succede a Topolino: tutti gli abitanti, animali compresi, hanno un mezzo che gli consente di volare, persino un cucù dell'orologio come mostrato dalla striscia del 9 agosto 1944. Al di là, però, dei contenuti della storia e delle meraviglie tecnologiche del mondo immaginato da Topolino, una delle caratteristiche della storia è la presenza dei robot antropomorfi, in questo caso guidati da Gambadilegno. La vittoria finale di Topolino avverrà solo grazie all'aiuto di un robot femmina che si ribella a Gambadilegno, pensando in maniera autonoma: il collegamento con Turing, forse non voluto dai due autori, è comunque abbastanza semplice da fare, senza contare quello con il Tetsuwan Atom (Astro Boy in Italia) di Osamu Tetsuka. Nel manga, infatti, spesso si torna sul valore delle emozioni, e proprio una riprogrammazione delle emozioni agevolerà la sconfitta del cattivo.
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Sugli automi nel mondo di Topolino avremo modo di tornare, mentre sui viaggi nel tempo, questa volta reali, si arriva presto, all'inizio della Macchina Toc Toc (Uncle Wombat's Tock-Tock Machine), il 22 ottobre 1951, quando Pippo affida a Topolino la custodia del suo timido e geniale zio Sfrizzo (Wombat in originale).
Nella prima parte Topolino e Sfrizzo iniziano una vera e propria passeggiata nel tempo: lo scienziato attiva una sorta di metronomo da polso che in realtà è una macchina del tempo portatile che con le sue oscillazioni fa cambiare il tempo intorno ai viaggiatori e i loro stessi abiti. I due, quindi, passeggiando, cambiano ambientazione, conoscendo anche Benjamin Franklin durante uno dei suoi leggendari esperimenti sui fulmini. La parte più corposa della prima parte, il viaggio nel passato, è un'avventura nell'antica Roma, che si conclude con una fuga dal palazzo dell'imperatore a bordo di una biga. In un certo senso, grazie al metronomo temporale di Sfrizzo, la biga, che modifica via via la sua forma, diventa una sorta di DeLorean ante litteram fino a che, come la mitica macchina di Robert Zemekis, non conclude il suo viaggio nel lontano futuro. Ancora una volta i due cronauti si trovano di fronte un mondo incredibile, con invenzioni fantastiche e non proprio gradite, come il ristorante che invece di cibo serve aromi, o la corriera che compie in sedici secondi il viaggio da Calcutta a Parigi.
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Il mondo moderno, come qui scoprono Sfrizzo e Topolino, è retto da fiori antropomorfi: anche in questo caso, come per il Pianeta minorenne, o come per il romanzo e poi film Il pianeta delle scimmie, il genere umano è stato soppiantato nel governo del pianeta da una razza diversa, evolutasi più velocemente dell'uomo e apperentemente più saggia. Il mondo dei fiori, che ricorda molto i fiori di Alice nel Paese delle Meraviglie (il film disneyano), in realtà si rivela in tutto simile per invidia e intrighi al vecchio mondo degli umani e così i nostri sono ancora una volta costretti alla fuga e solo il caso li riporterà nel tempo di origine. Interessante, e concludiamo le connessioni letterarie, il tema del disadattamento temporale: anche in questo caso Topolino e Sfrizzo non sembrano gradire i cambiamenti nella società, come ad esempio succede ai protagonisti di Le meraviglie del 2000, romanzo fantascientifico di Emilio Salgari.
Il viaggio nel tempo è uno dei temi più interessanti nella letteratura fantascientifica sin dai tempi de La macchina del tempo del 1899 di George Wells, dove il protagonista viaggia tra le epoche a bordo di uno scranno temporale, che probabilmente ispirò Jack Kirby nell'ideazione di Metron e del suo trono, anch'esso una macchina in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, come ricorda la relatività. Altro autore che in questo caso mi piace citare è il bravissimo Paul Anderson, fisico, che scrive una serie di racconti, con due romanzi, sulla Time Patrol, la Pattuglia del Tempo, dove grazie a una sorta di motocicletta temporale gli sceriffi del tempo viaggiano in missione segreta per correggere i crimini temporali che di volta in volta vengono commessi: la serie è più interessante dal punto di vista storico che non scientifico.
Il tempo e la possibilità di viaggiare nel tempo non sono solo un'idea fantascientifica, ma molto scientifica. All'interno della teoria delle stringhe, che si spera si riesca a confermare o smentire definitivamente grazie agli esperimenti dell'LHC, emerge una particolare particella, il tachione, teoricamente in grado di viaggiare indietro (o avanti) nel tempo.
Il tempo, poi, è oggi protagonista anche del dibattito scientifico: è da considerarsi reale, immaginario, una via di mezzo? O forse semplicemente emerge perché l'universo è governato dalla seconda legge della termodinamica? La questione verrà ad esempio dibattuta nel prossimo numero di agosto de Le Scienze in un articolo di Craig Callender, Il tempo è un'illusione?
Il dibattito sulla natura del tempo è uno dei più accesi nella fisica di oggi. Oltre alle due concezioni opposte - che il tempo non esista o che sia ancora più fondamentale di quanto crediamo - se ne sta affermando una terza: il tempo non avrebbe un'esistenza indipendente ma emergerebbe come modo per descrivere le relazioni tra gli oggetti.
In attesa di approfondire, date un'occhiata all'articolo di Stefano Gusmann in merito alle ipotesi teoriche di Alain Aspect.

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