Ho apportato poche modifiche rispetto al post originale (archive.org) di cui quelle più importanti sulla qualità delle foto scattate all'epoca.
A questo, di fatto, si è ridotto l'incontro di ieri alla Feltrinelli per la presentazione di Hai vinto, Galileo di Piergiorgio Odifreddi, che era passato dalla Feltrinelli in primavera, accompanato da Dario Fo, per presentare In principio era Darwin.
Questa volta, in occasione del 150.nario della pubblicazione de L'origine della specie, si fa accompagnare da Vito Mancuso, amico del logico e soprattutto rappresentante dell'altra campana, quella dei credenti. In effetti Odifreddi e Mancuso fanno due lunghi interventi ciascuno, calamitando l'attenzione del pubblico per un paio d'ore, ma sottraendo il tempo per le domande conclusive e sfidando uno le ragioni dell'altro quasi con l'intenzione di voler risolvere l'annosa disputa
fede-scienza.
Stomachion
Network Bar
mercoledì 25 novembre 2009
La dialettica tra scienza e fede
Etichette:
fisica,
galileo galilei,
incontri,
libreria feltrinelli,
libri,
milano,
piergiorgio odifreddi,
vito mancuso
martedì 24 novembre 2009
Il ciclo dell'acqua
Per ciclo dell'acqua si intende il processo che genera, in un ciclo quasi chiuso, le nuvole a partire dall'acqua planetaria, le quali a loro volta rigenerano le acque terrestri attraverso le piogge.
Partendo dalle acque superficiali, il ciclo inizia con l'evaporazione, da cui il vapore acqueo che costituisce le nuvole che solcano, a varie altezze, il cielo sopra le nostre teste. Una piccola percentuale, l'1% circa, proviene dalla trasporazione delle piante.
Una volta nei cieli, l'acqua terrestre diventata nuvole, ricade sulla terra sotto forma di pioggia, ma anche grandine e neve (come effetto collaterale, le precipitazioni riportano sulla superficie parte degli agenti inquinanti catturati nel processo di formazione delle nuovole, ma questa è un'altra storia).
Parte delle precipitazioni vengono poi catturate dalle piante, mentre una parte si infiltra nel suolo per alimentare le acque sotterranee, che si muovono molto più lentamente di quelle superficiali. Queste ultime, invece, costituite da fiumi, torrenti, laghi, alimentano mari e oceani e forniscono buona parte dell'acqua potabile che consumiamo ogni giorno, imbottigliata per quattro soldi dalle multinazionali e poi rivenduta dieci volte e più rispetto al prezzo di affitto.
Partendo dalle acque superficiali, il ciclo inizia con l'evaporazione, da cui il vapore acqueo che costituisce le nuvole che solcano, a varie altezze, il cielo sopra le nostre teste. Una piccola percentuale, l'1% circa, proviene dalla trasporazione delle piante.
Una volta nei cieli, l'acqua terrestre diventata nuvole, ricade sulla terra sotto forma di pioggia, ma anche grandine e neve (come effetto collaterale, le precipitazioni riportano sulla superficie parte degli agenti inquinanti catturati nel processo di formazione delle nuovole, ma questa è un'altra storia).
Parte delle precipitazioni vengono poi catturate dalle piante, mentre una parte si infiltra nel suolo per alimentare le acque sotterranee, che si muovono molto più lentamente di quelle superficiali. Queste ultime, invece, costituite da fiumi, torrenti, laghi, alimentano mari e oceani e forniscono buona parte dell'acqua potabile che consumiamo ogni giorno, imbottigliata per quattro soldi dalle multinazionali e poi rivenduta dieci volte e più rispetto al prezzo di affitto.
venerdì 13 novembre 2009
Singolarità nuda
equazione di Dirac e quella di Klein-Gordon, quando una semplice segnalazione via e-mail di un seminario divulgativo a Londra è esplosa in un piccolo racconto sulle due equazioni.
Anche l'articolo sulla singolarità nuda di oggi fa parte della categoria caso, e in particolare sono due le fonti/pensieri che lo hanno ispirato.
Da una parte la scoperta del sito The Naked Army!, realizzato da una studentessa (o ricercatrice?) di lettere, dunque una persona seria secondo i canoni comuni, che mi ha fatto nascere il pensiero: ecco che per fare traffico biosgna mettere in mostra il nudo e il corpo femminile e non; come posso fare la stessa cosa?
La risposta è stata immediata: singolarità nuda. Però lo spunto definitivo arriva con l'immagine di presentazione dell'articolo: una Terra che sta cadendo all'interno di una singolarità gravitazionale (da Synaptic Simuli).
Nella maggior parte dei casi sono le news scientifiche a propormi articoli e combinazioni, o magari qualche articolo pubblicato su qualche blog che seguo, ma a volte è semplicemente il caso che mi fa trovare le idee per gli articoli che vi propongo, come ad esempio per l'
Anche l'articolo sulla singolarità nuda di oggi fa parte della categoria caso, e in particolare sono due le fonti/pensieri che lo hanno ispirato.
Da una parte la scoperta del sito The Naked Army!, realizzato da una studentessa (o ricercatrice?) di lettere, dunque una persona seria secondo i canoni comuni, che mi ha fatto nascere il pensiero: ecco che per fare traffico biosgna mettere in mostra il nudo e il corpo femminile e non; come posso fare la stessa cosa?
La risposta è stata immediata: singolarità nuda. Però lo spunto definitivo arriva con l'immagine di presentazione dell'articolo: una Terra che sta cadendo all'interno di una singolarità gravitazionale (da Synaptic Simuli).
martedì 10 novembre 2009
The life and times of Paul Dirac
Una teoria fisica deve possedere belezza matematica.A dirlo è Paul Dirac, uno dei più grandi fisici teorici di ogni tempo. La così detta equazione di Dirac, che insieme con quella di Klein-Gordon descrive il mondo quantistico-relativistico, è uno dei suoi massimi successi e l'interpretazione dei suoi risultati una delle sue più grandi soddisfazioni nel momento in cui questa è stata confermata dalle osservazioni.
Per un fisico la bellezza di un'equazione risiede spesso nella sua sinteticità e nella quantità di informazione fisica che è in grado di sintetizzare e quindi la grande varietà di sistemi che può rappresentare. Ad esempio l'equazione di Schrodinger, nella sua forma più sintetica, è in grado di descrivere sistemi tra i più disparati, e solo scendendo nel dettaglio di ciascun sistema, i fisici sono in grado di descrivere con soluzioni più o meno complicate il sistema stesso. \[i \frac{\partial \psi}{\partial t} = H \psi\] Qualcosa del genere fanno le equazioni ideate da Klein-Gordon e da Dirac, ma per il mondo relativistico: le particelle di cui è costituita la materia, infatti, sono in grado di viaggiare anche a velocità prossime a quelle della luce e in quel caso l'equazione di Schrodinger non è più sufficiente per descrivere la loro dinamica.
Da questa esigenza, dunque, di descrivere il mondo relativistico dal punto di vista quantistico, nasce l'equazione di Klein-Gordon,
lunedì 9 novembre 2009
Il libro dei rompicapi di Alice
Lewis Carroll, aveva in animo di raccogliere buona parte dei suoi enigmi e giochi matematici pubblicati su riviste, libri e romanzi, dal titolo Il libro dei rompicapi di Alice. A distanza di poco più di un secolo è John Fisher, studioso di letteratura, a dare corpo al sogno dell'autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, sempre con lo stesso titolo ideato a suo tempo da Carroll. Oggi il libro torna nelle librerie italiane grazie alla Castor & Nolan, regalandoci un percorso nella matematica e nell'illusione che si nasconde dietro Alice e le altre opere di Carroll, di cui abbiamo già avuto un primo assaggio.
Fisher organizza il libro in maniera semplice ma ben argomentata e approfondita, strutturandolo in piccoli capitoli dedicati ognuno a un gioco, matematico, logico o illusionistico (Carroll era, infatti, anche un appassionato di giochi di prestigio e un illusionista dilettante), ispirato alle opere dedicate ad Alice, ma anche alle altre sue opere, come La caccia allo Snark, o il divulgatico Logica Simbolica, o dagli articoli usciti sulle più disparate riviste, come ad esempio Vanity Fair o la prestigiosa Nature.
Nel corso del libro si passa da giochi matematici, a giochi logici, alla descrizione di divertenti giochi illusionistici, ma si scopre anche la propensione di Carroll a ridefinire le regole dei giochi più disparati, come il prestigioso polo, che ha il suo spazio nel Paese delle Meraviglie, o l'ideazione ex novo di un gioco il cui intento era quello di rendere più semplice l'apprendimento della logica per i bambini.
In quest'ultimo campo, però, si registrano degli insuccessi da parte di Carroll, che riesce ad attrarre l'attenzione solo degli addetti ai lavori, i logici (e personalmente non stento a crederlo), ma proseguendo nell'esame del libro, è anche interessante il capitoletto dedicato agli origami, in cui si parte dalla striscia, o nastro di Möbius, per poi passare a descrivere le operazioni per realizzare alcune figure particolari. Un piccolo spazio se lo ritagliano anche gli scacchi, uno dei giochi preferiti da Carroll, tanto che era solito con alcuni amici e allievi, giocare partite mentalmente.
In definitiva un libro ricco di giochi e aneddoti, stimolante e divertente, che non può mancare di appassionare l'enigmista e il matematico che è in ognuno di noi.
Da un'annotazione sul suo diario datata marzo 1875 si sa che il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, matematico e divulgatore, meglio noto come Fisher organizza il libro in maniera semplice ma ben argomentata e approfondita, strutturandolo in piccoli capitoli dedicati ognuno a un gioco, matematico, logico o illusionistico (Carroll era, infatti, anche un appassionato di giochi di prestigio e un illusionista dilettante), ispirato alle opere dedicate ad Alice, ma anche alle altre sue opere, come La caccia allo Snark, o il divulgatico Logica Simbolica, o dagli articoli usciti sulle più disparate riviste, come ad esempio Vanity Fair o la prestigiosa Nature.
Nel corso del libro si passa da giochi matematici, a giochi logici, alla descrizione di divertenti giochi illusionistici, ma si scopre anche la propensione di Carroll a ridefinire le regole dei giochi più disparati, come il prestigioso polo, che ha il suo spazio nel Paese delle Meraviglie, o l'ideazione ex novo di un gioco il cui intento era quello di rendere più semplice l'apprendimento della logica per i bambini.
In quest'ultimo campo, però, si registrano degli insuccessi da parte di Carroll, che riesce ad attrarre l'attenzione solo degli addetti ai lavori, i logici (e personalmente non stento a crederlo), ma proseguendo nell'esame del libro, è anche interessante il capitoletto dedicato agli origami, in cui si parte dalla striscia, o nastro di Möbius, per poi passare a descrivere le operazioni per realizzare alcune figure particolari. Un piccolo spazio se lo ritagliano anche gli scacchi, uno dei giochi preferiti da Carroll, tanto che era solito con alcuni amici e allievi, giocare partite mentalmente.
In definitiva un libro ricco di giochi e aneddoti, stimolante e divertente, che non può mancare di appassionare l'enigmista e il matematico che è in ognuno di noi.
sabato 7 novembre 2009
I rompicapi di Alice: Il numero magico
Ed eccoci con una nuova serie, che spero non sostituisca la Matematica in gioco (l'ultimo appuntamento a metà luglio con i reticoli euleriani), ma questo solo il tempo potrà dircelo.
L'accenno non è poi così casuale, visto che il rompicapo di oggi, è legato al party a base di te di Alice, Cappellaio Matto e Lepre Marzolina. In quella festa, infatti, c'è anche un accenno al tempo e agli orologi, e qui, da buon wikipediano, divago: riguardo gli orologi, infatti, vi consiglio di leggere il divertente articolo dei Rudi Mathematici sul 4 negli orologi (nella mia recente visita al Museo Leonardo ho effettivamente verificato l'anomalia rilevata dai nostri prodi matematici: a presto con una apposita galleria fotografica, che anche in questo caso sarà il tempo a dirci se e quando verrà!).
Comunque, divagazioni a parte, un po' ispirato dall'ultimo Carnevale un po' dalla lettura de Il libro dei rompicapi di Alice, curato da John Fisher su carte, appunti e articoli di Lewis Carroll, eccovi una nuova capatina nel mondo di Alice e compagni, questa volta con un appuntamento che, per quanto saltuario e mai preciso, spero possa allietarvi di tanto in tanto, ogni volta che emerge improvviso dalle nebbie un po' come la fantomatica e leggendaria isola di Brigaboom.
L'accenno non è poi così casuale, visto che il rompicapo di oggi, è legato al party a base di te di Alice, Cappellaio Matto e Lepre Marzolina. In quella festa, infatti, c'è anche un accenno al tempo e agli orologi, e qui, da buon wikipediano, divago: riguardo gli orologi, infatti, vi consiglio di leggere il divertente articolo dei Rudi Mathematici sul 4 negli orologi (nella mia recente visita al Museo Leonardo ho effettivamente verificato l'anomalia rilevata dai nostri prodi matematici: a presto con una apposita galleria fotografica, che anche in questo caso sarà il tempo a dirci se e quando verrà!).
Comunque, divagazioni a parte, un po' ispirato dall'ultimo Carnevale un po' dalla lettura de Il libro dei rompicapi di Alice, curato da John Fisher su carte, appunti e articoli di Lewis Carroll, eccovi una nuova capatina nel mondo di Alice e compagni, questa volta con un appuntamento che, per quanto saltuario e mai preciso, spero possa allietarvi di tanto in tanto, ogni volta che emerge improvviso dalle nebbie un po' come la fantomatica e leggendaria isola di Brigaboom.
Iscriviti a:
Post (Atom)