La nebulosa catturata dal Wfi (Wide field imager) all'osservatorio di La Silla, in Cile, si chiama NGC 2264. Sono molto più poetici e immaginifici i nomignoli dati ad alcune parti di essa: per esempio verso sinistra si vede chiaramente la nebulosa Cono, una zona d'ombra scura dove densi strati di polvere assorbono la luce delle stelle giovani. Ma ancora più evocativo è il nome della nebulosa che occupa la parte centrale dell'immagine: la nebulosa Albero di Natale. L'albero in realtà si vede bene ruotando l'immagine di 90°: un bel pino con tanti rami pieno di palline colorate. L'immagine è stata ottenuta sommando quattro filtri diversi: blu, verde, rosso e la banda dell'emissione di una riga molto importante dell'idrogeno nota come Hα. \[E = mc^2\]
Stomachion
Network Bar
lunedì 23 dicembre 2019
Equivalenza massa-energia
Avendo completamente dimenticato anche il mese di dicembre, ho deciso di slittare l'immagine relativa al mese alla settimana natalizia. Sempre dalla mostra Da zero a infinito, arriva l'equivalenza massa-energia insieme con una splendida immagine della Nebulosa Cono (e per puro spirito di completezza, eccovi il calendario di dicembre):
sabato 14 dicembre 2019
Plutone e Caronte
In questo periodo, su Edu INAF, è in corso di pubblicazione un calendario dell'avvento astronomico. Oggi è uscita la scheda dedicata a Pultone e Caronte, che però è arrivata un po' in ritardo, così avevo preparato una scheda di backup nel caso non fosse proprio arrivata. Visto che, dopo il lavoro fatto, non mi andava di vederla sparire completamente, la pubblico qui su SciBack:
Plutone è un corpo celeste transnettuniano appartenente alla fascia di Kuiper, sebbene per una piccola percentuale del suo moto intorno al Sole si ritrova tra Nettuno e il Sole stesso. Per diverso tempo venne considerato come il nono pianeta del Sistema Solare, ma quando sul finire degli anni Novanta del XX secolo si scoprì che non era l'oggetto più grande della fascia di Kuiper, molti astronomi iniziarono a chiederne l'esclusione dalla lista dei pianeti. La discussione proseguì fino al 2006 quando, a seguito della nuova definizione di pianeta fornita dall'Unione Astronomica Internazionale, Plutone venne classificato come pianeta nano. D'altra parte le sue dimensioni sono inferiori persino della Luna, il nostro satellite.
Il nome del pianeta, invece, viene dal dio degli inferi, mentre il suo satellite più grande e più noto, Caronte, prende il nome dal traghettatore che accompagnava le anime dei defunti attraverso il fiume Stige, fino al regno degli inferi. La storia della sua scoperta è particolarmente interessante e lega il suo destino anche a un famoso scrittore horror. Il 16 luglio del 1906, infatti, venne pubblicata sulla rivista Scientific American una lettera in cui il suo firmatario giungeva alla conclusione dell'esistenza di un pianeta trans-nettuniano. Tale conclusione era suffragata dall'osservazione di un certo numero di comete che forse aveva egli stesso osservato presso il Ladd Observatory. Il firmatario era Howard Phillips Lovecraft.
Plutone è un corpo celeste transnettuniano appartenente alla fascia di Kuiper, sebbene per una piccola percentuale del suo moto intorno al Sole si ritrova tra Nettuno e il Sole stesso. Per diverso tempo venne considerato come il nono pianeta del Sistema Solare, ma quando sul finire degli anni Novanta del XX secolo si scoprì che non era l'oggetto più grande della fascia di Kuiper, molti astronomi iniziarono a chiederne l'esclusione dalla lista dei pianeti. La discussione proseguì fino al 2006 quando, a seguito della nuova definizione di pianeta fornita dall'Unione Astronomica Internazionale, Plutone venne classificato come pianeta nano. D'altra parte le sue dimensioni sono inferiori persino della Luna, il nostro satellite.
Il nome del pianeta, invece, viene dal dio degli inferi, mentre il suo satellite più grande e più noto, Caronte, prende il nome dal traghettatore che accompagnava le anime dei defunti attraverso il fiume Stige, fino al regno degli inferi. La storia della sua scoperta è particolarmente interessante e lega il suo destino anche a un famoso scrittore horror. Il 16 luglio del 1906, infatti, venne pubblicata sulla rivista Scientific American una lettera in cui il suo firmatario giungeva alla conclusione dell'esistenza di un pianeta trans-nettuniano. Tale conclusione era suffragata dall'osservazione di un certo numero di comete che forse aveva egli stesso osservato presso il Ladd Observatory. Il firmatario era Howard Phillips Lovecraft.
mercoledì 13 novembre 2019
La formula di Drake
Visto che il calendario l'ho pubblicato sul post dedicato al transito di Mercurio, l'articoletto mensile dedicato a una delle immagini della mostra Da zero a infinito. Per novembre l'onore va alla formula di Drake:
lunedì 11 novembre 2019
Novembre con il transito di Mercurio
Puntualmente mi sono dimenticato di programmare l'uscita del post abbinato al calendario di novembre, così recupero oggi, giorno del transito di Mercurio tra Sole e Terra, il pdf. Questo evento particolare avviene 13 volte in un secolo: il precedente era occorso il 9 maggio del 2016, mentre il prossimo avverrà il 13 novembre del 2032. L'immagine di apertura, invece, è una composizione delle posizioni di Mercurio davanti al Sole realizzata dalla NASA in occasione del transito del 2016. Nel seguito, infine, un video uscito ieri notte in cui Angelo Adamo spiega il transito di Mercurio e poi dedica al pianeta una sua originale composizione con l'armonica. Nel video Angelo cita un suo fumetto sul transito del 2016: lo potete trovare sul suo blog. Sempre in occasione di quel transito, Angelo ha realizzato una simpatica animazione, che all'epoca avevo condiviso sul Caffè del Cappellaio Matto. Ora smetto di scrivere e lascio parole e musica all'amico astronomo:
giovedì 31 ottobre 2019
Limite di Eddington
Quest'oggi, invece, ecco la foto astronomica abbinata al limite di Eddington, grandezza fisica molto importante in astronomia. L'immagine, come le altre, appartenente alla mostra Da zero a infinito e, anche se ormai siamo arrivati alla fine del mese, ha anche il suo bel calendario abbinato (pdf). Ora non resta che sperare nell'arrivo puntuale degli ultimi due mesi del calendario!
mercoledì 30 ottobre 2019
Raggio di Schwarzschild
Alla fine quanto avevo promesso non sono riuscito a mantenerlo, però ci tengo a recuperare in ogni caso le immagini dei mesi di settembre e ottobre. Quest'oggi si va con l'immagine astronomica relativa al raggio di Schwarzschild (leggete anche le puntate di aprile e giugno de Le grandi domande della vita), sempre tratta dalla mostra Da zero a infinito. Ovviamente è anche disponibile, pur se in ritardo, il calendario di settembre (pdf).
mercoledì 9 ottobre 2019
Premi Nobel 2019: Chimica
Nel 150nario della tavola periodica di Dmitrij Mendeleev, il Premio Nobel per la Chimica va a una innovazione tecnologica nel campo dell'immagazzinamento dell'energia: la batteria (o accumulatore) a ioni di litio, più comunemente utilizzata come batteria ricaricabile. Come sappiamo, questo genere di batterie vengono largamente utilizzate per vari dispositivi di uso quotidiano, come le batterie dei cellulari o dei computer portatili, ma anche per alcuni tipi di batterie ricaricabili utilizzate nelle automobili elettriche.
Le prime batterie al litio vennero fabbricate nel 1912 dal chimico statunitense Gilbert Lewis. Il primo modello di batteria al litio ricaricabile venne sviluppata da Stanley Whittingham e fabbricata dalla Exxon all'inizio degli anni Settanta. Per avere la prima versione commerciale bisogna attendere il 1991 quando la Sony produsse la batteria sviluppata da John Goodenough. Infine Akira Yoshino ha successivamente migliorato la batteria di Goodenough riuscendo a eliminare il litio puro dalla batteria utilizzando solo gli ioni del litio, più sicuri del litio puro, permettendo l'uso pratico e la successiva commercializzazione della batteria stessa.
Le prime batterie al litio vennero fabbricate nel 1912 dal chimico statunitense Gilbert Lewis. Il primo modello di batteria al litio ricaricabile venne sviluppata da Stanley Whittingham e fabbricata dalla Exxon all'inizio degli anni Settanta. Per avere la prima versione commerciale bisogna attendere il 1991 quando la Sony produsse la batteria sviluppata da John Goodenough. Infine Akira Yoshino ha successivamente migliorato la batteria di Goodenough riuscendo a eliminare il litio puro dalla batteria utilizzando solo gli ioni del litio, più sicuri del litio puro, permettendo l'uso pratico e la successiva commercializzazione della batteria stessa.
martedì 8 ottobre 2019
Premi Nobel 2019: Fisica
Scusatemi per il ritardo, ma la materia astronomica dei Nobel per la Fisica di quest'anno mi ha tenuto concentrato nella scrittura dei testi per i post di @astrobrera. Andiamo, però, al premio assegnato quest'anno: è stato suddiviso in due parti uguali per una ricerca nel campo sperimentale/osservativo e per una ricerca nel campo teorico dell'astrofisica.
La prima metà del Nobel per la Fisica 2019 va a Michel Mayor e Didier Queloz. I due astronomi nel 1995 hanno annunciato la scoperta di un pianeta extrasolare intorno alla stella 51 Pegasi, nella costellazione di Pegaso, una stella simile al Sole distante da noi quasi 48 anni luce. Il pianeta, un gigante gassoso, denominato 51 Pegasi b, è noto anche con il nome di Bellerofonte, l'eroe greco che domò il cavallo alato Pegaso. Lo vediamo (il pianeta!) qui sotto nell'immagine artistica presa da Celestia via commons: L'altra metà del premio va a Jim Peebles, cosmologo, che iniziò la sua attività di ricerca mentre Arno Penzias e Robert Wilson rilevavano per la prima volta la radiazione cosmica di fondo. Mentre, però, i due cercavano di capire l'origine del loro segnale, c'era un altro gruppo, nella relativamente vicina Princeton, che si stava preparando per rilevare un segnale dalle caratteristiche simili a quelle del segnale scoperto da Penzias e Wilson. Il gruppo era costituito da Robert Dicke, Jim Peebles e David Wilkinson. In particolare Dicke aveva previsto, indipendentemente da Ralph Alpher e Robert Herman, l'esistenza di una radiazione di fondo che avrebbe dovuto permeare l'universo, traccia dell'esplosione di energia che aveva dato origine all'universo.
Alla fine i risultati del gruppo di Dicke confermarono la scoperta di Penzias e Wilson, fornendo anche un senso fisico a quell'osservazione, oggi considerata una delle più solide conferme della teoria del Big Bang. Peebles, all'epoca giovane assistente di Dicke, contribuì non solo alla parte sperimentale, ma anche a quella teorica, e negli anni successivi continuò a occuparsi di radiazione cosmica di fondo e di cosmologia. Il Premio Nobel di quest'anno è, alla fine, il riconoscimento alla carriera piuttosto che a un unico singolo risultato, dove peraltro ebbe comunque un ruolo marginale, visto che nessuno dei teorici che predisse la radiazione cosmica di fondo ha mai vinto il Premio Nobel per tale risultato (né su qualche altro argomento, se è per questo).
La prima metà del Nobel per la Fisica 2019 va a Michel Mayor e Didier Queloz. I due astronomi nel 1995 hanno annunciato la scoperta di un pianeta extrasolare intorno alla stella 51 Pegasi, nella costellazione di Pegaso, una stella simile al Sole distante da noi quasi 48 anni luce. Il pianeta, un gigante gassoso, denominato 51 Pegasi b, è noto anche con il nome di Bellerofonte, l'eroe greco che domò il cavallo alato Pegaso. Lo vediamo (il pianeta!) qui sotto nell'immagine artistica presa da Celestia via commons: L'altra metà del premio va a Jim Peebles, cosmologo, che iniziò la sua attività di ricerca mentre Arno Penzias e Robert Wilson rilevavano per la prima volta la radiazione cosmica di fondo. Mentre, però, i due cercavano di capire l'origine del loro segnale, c'era un altro gruppo, nella relativamente vicina Princeton, che si stava preparando per rilevare un segnale dalle caratteristiche simili a quelle del segnale scoperto da Penzias e Wilson. Il gruppo era costituito da Robert Dicke, Jim Peebles e David Wilkinson. In particolare Dicke aveva previsto, indipendentemente da Ralph Alpher e Robert Herman, l'esistenza di una radiazione di fondo che avrebbe dovuto permeare l'universo, traccia dell'esplosione di energia che aveva dato origine all'universo.
Alla fine i risultati del gruppo di Dicke confermarono la scoperta di Penzias e Wilson, fornendo anche un senso fisico a quell'osservazione, oggi considerata una delle più solide conferme della teoria del Big Bang. Peebles, all'epoca giovane assistente di Dicke, contribuì non solo alla parte sperimentale, ma anche a quella teorica, e negli anni successivi continuò a occuparsi di radiazione cosmica di fondo e di cosmologia. Il Premio Nobel di quest'anno è, alla fine, il riconoscimento alla carriera piuttosto che a un unico singolo risultato, dove peraltro ebbe comunque un ruolo marginale, visto che nessuno dei teorici che predisse la radiazione cosmica di fondo ha mai vinto il Premio Nobel per tale risultato (né su qualche altro argomento, se è per questo).
lunedì 7 ottobre 2019
Premi Nobel 2019: Medicina e fisiologia
Lo so che sono in debito con il calendario di settembre e in ritardo con quello di ottobre e con la promessa sulla prosecuzione dei post dedicati alla corsa allo spazio, ma ultimamente il tempo è stato un po' tiranno (ma non solo il tempo). Visto che questa settimana sono iniziati gli annunci delle assegnazioni dei Premi Nobel, a differenza dell'anno scorso, spero di riuscire a comunicarvi anche solo brevemente i premi che verranno assegnati quest'anno. Iniziamo con quello per la medicina e fisiologia a William G. Kaelin Jr, Sir Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza
per la loro scoperta su come le cellule percepiscono e si adattano alla disponibilità di ossigeno
giovedì 1 agosto 2019
Agosto da zero a infinito
Questa volta sono abbastanza in orario con la pubblicazione del calendario per il mese di agosto (pdf). Prima di addentrarci nell'immagine del mese, sempre tratta dalla mostra Da zero a infinito, vi segnalo che, se non ci saranno problemi o variazioni dovute a imprevisti vacanzieri vari, ad agosto dovrebbe riprendere la serie di post dedicata alla corsa allo spazio.
Passiamo ora all'immagine del mese, dedicata alla legge di Newton:
Passiamo ora all'immagine del mese, dedicata alla legge di Newton:
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sabato 20 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1969
Murray Gell-Mann vince il Premio Nobel per la fisica
Questa, però, è solo un'operazione palliativa nel programma di esplorazione spaziale sovietico, perché gli Stati Uniti hanno ormai superato l'Unione Sovietica già nell'anno precedente. Si sente nell'aria che manca poco per portare l'uomo sulla Luna. Fondamentalmente Apollo 9 di marzo e Apollo 10 di maggio forniscono le informazioni e le esperienze necessarie per consentire all'equipaggio dell'Apollo 11 di portare a termine in maniera positiva l'allunaggio.
Era il 20 luglio quando Neil Armstrong scendeva sulla Luna, commentando con la famosa frase
Anche l'Apollo 12, lanciata il 19 novembre, atterra in tutta sicurezza sulla Luna, permettendo così a Pete Conrad di diventare il primo ballerino lunare.
Era il 1969.
per i suoi contributi e scoperte in materia di classificazione delle particelle elementari e le loro interazioni.Il 16 gennaio le Soyuz 4 e Soyuz 5 compiono un docking con scambio di equipaggio.
Questa, però, è solo un'operazione palliativa nel programma di esplorazione spaziale sovietico, perché gli Stati Uniti hanno ormai superato l'Unione Sovietica già nell'anno precedente. Si sente nell'aria che manca poco per portare l'uomo sulla Luna. Fondamentalmente Apollo 9 di marzo e Apollo 10 di maggio forniscono le informazioni e le esperienze necessarie per consentire all'equipaggio dell'Apollo 11 di portare a termine in maniera positiva l'allunaggio.
Era il 20 luglio quando Neil Armstrong scendeva sulla Luna, commentando con la famosa frase
Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità.Anche Edwin Aldrin, che successivamente cambierà legalmente il nome in Buzz, scende sulla Luna: l'unico a non farlo è Michael Collins, il cui ruolo però era fondamentale per il rientro.
Anche l'Apollo 12, lanciata il 19 novembre, atterra in tutta sicurezza sulla Luna, permettendo così a Pete Conrad di diventare il primo ballerino lunare.
venerdì 19 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1968
per il suo contributo determinante alla fisica delle particelle elementari, in particolare, la scoperta di un gran numero di stati di risonanza, resa possibile attraverso il suo sviluppo della tecnica della camera a bolle con l'impiego di idrogeno e l'analisi dei dati.Era il 1968 e la corsa allo spazio aveva subito un po' di intoppi su entrambi i lati della guerra fredda. Il programma Apollo era iniziato il 21 febbraio del 1967 nel modo più sfortunato possibile: l'equipaggio era perito sulla rampa di lancio.
Bisogna aspettare l'11 ottobre con il lancio dell'Apollo 7 per rivedere un lancio statunitense con equipaggio umano. Questa, però, è l'apertura della strada per l'Apollo 8, prova generale per l'allunaggio: Frank Borman, James Lovell e William Anders, partiti il 21 dicembre, compiono 10 orbite intorno alla luna in 20 ore. Ed è proprio Anders a scattare una delle foto della Terra più famose in assoluto, Earthrise.
mercoledì 17 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1966
per la scoperta e lo sviluppo di metodi ottici per lo studio della risonanza hertziana negli atomi.Il 3 febbraio Luna 9 atterra sulla superficie del nostro satellite, scattando le sue prime foto.
L'1 marzo un nuovo insuccesso di successo: Venera 3 si schianta su Venere.
Infine il 3 aprile Luna 10 si mette in orbita intorno alla Luna.
Nel frattempo Gemini 8 il 16 marzo porta a termine il primo docking, mentre il 12 novembre Edwin Aldrin della Gemini 12 compie un'attività extraveicolare di circa 5 ore e mezza, dimostrando la possibilità di realizzare attività manuali nello spazio all'esterno delle navicelle.
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lunedì 15 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1965
per il loro lavoro fondamentale nella elettrodinamica quantistica, con profonde conseguenze per la fisica delle particelle elementari.Era il 1965 e il 18 marzo Alexei Leonov usciva dalla Voskhod 2 per compiere la prima passeggiata spaziale della storia!
Gli Stati Uniti, però, non stanno a guardare. Il programma Gemini prosegue spedito: il 3 giugno ecco Edward White della Gemini 4 che ripete la passeggiata di Leonov; il 29 agosto la Gemini 5 porta a 8 i giorni di permanenza umana nello spazio; il 15 dicembre la Gemini 6A e la Gemini 7 compiono il primo rendezvous orbitale senza docking; sempre la Gemini 7 porta a 14 i giorni di permanenza consecutivi nello spazio.
Nel frattempo anche gli Stati Uniti proseguono con l'esplorazione del Sistema Solare con la Mariner 4 che il 14 luglio compie il primo flyby intorno a Marte.
Il 26 novembre, infine, la Francia lancia Asterix a bordo di un razzo costruito un Francia.
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venerdì 12 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1964
per il lavoro fondamentale nel campo dell'elettronica quantistica, che ha portato alla costruzione di oscillatori e amplificatori basati sul principio maser-laser.Il 19 agosto gli Stati Uniti lanciano il primo satellite geostazionario, il Syncom 2.
Il 12 ottobre l'Unione Sovietica lancia la Voskhod 1 che ha al suo interno un equipaggio di 3 astronauti, Vladimir Komarov, Konstantin Feoktistov e Boris Yegorov.
L'anno spaziale, però, viene chiuso dall'Italia che il 15 dicembre lancia il San Marco 1 a bordo del razzo vettore statunitense Scout. Il lancio venne effettuato dalla base NASA di Wallops Island, ma fu gestito interamente da tecnici e ingegneri italiani, dando ufficialmente il via al programma spaziale italiano.
giovedì 11 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1963
per i suoi contributi alla teoria del nucleo atomico e le particelle elementari, in particolare attraverso la scoperta e l'applicazione dei principi fondamentali di simmetriae a Maria Goeppert-Mayer e Johannes Hans Daniel Jensen
per le loro scoperte riguardanti la struttura nucleare.Era il 1963 e l'Unione Sovietica manda in orbita la prima donna: il 16 giugno a bordo della Vostok 6 c'è Valentina Tereshkova.
Tre giorni dopo, il 19 giugno, Valery Bykovsky a bordo della Vostok 5 resta in orbita per 5 giorni: iniziano gli studi per le missioni a lunga durata.
Nel frattempo gli Stati Uniti affinano le loro capacità di mandare in orbita i satelliti e in particolare il 19 luglio sperimentano l'X-15.
mercoledì 10 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1962
per le sue teorie pionieristiche sulla materia condensata, in particolare sull'elio liquido.Era il 1962 e gli Stati Uniti inaugurano gli insuccessi di successo con lo schianto del Ranger 4 sul lato lontano della Luna: era il 26 aprile.
Quello stesso giorno il Regno Unito lancia Ariel 1, il primo satellite artificiale realizzato da una non-superpotenza, anche se inviato in orbita grazie agli Stati Uniti.
Questi ultimi, il 10 luglio, mandano in orbita il Telstar, satellite per le telecomunicazioni.
Intanto i sovietici continuano a mandare uomini nello spazio: ad agosto Andriyan Nikolayev e Pavel Popovich a bordo rispettivamente di Vostok 3 e Vostok 4.
L'anno spaziale si chiude il 14 dicembre con la statunitense Mariner 2 che compie anch'essa un flyby intorno a Venere dopo la sovietica Venera dell'anno precedente.
martedì 9 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1961
Francobollo celebrativo dell'impresa di Gagarin
per i suoi studi pionieristici sullo scattering (diffusione) degli elettroni nei nuclei atomici e per le scoperte conseguenti sulla struttura dei nuclei atomicie a Rudolf Ludwig Mössbauer
per le sue ricerche riguardanti l'assorbimento della risonanza dei raggi gamma e la conseguente scoperta dell'effetto che porta il suo nome.Nel frattempo l'Unione Sovietica mette a segno un colpo difficile da digerire per gli Stati Uniti d'America.
Questi ultimi, seguendo il programma di sperimentazione animale, il 31 gennaio avevano inviato lo scimpanzé Ham nello spazio a bordo della Mercury-Redstone 2.
Erano, però, completamente ignari che il 12 aprile il sovietico Yuri Gagarin a bordo della Vostok 1 avrebbe compiuto il primo volo umano nello spazio. La leggenda narra che Gagarin, in barba a qualunque nazionalismo, disse:
Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.Per gli Stati Uniti l'unico modo di rispondere è inviando, il 5 maggio, anche loro un essere umano nello spazio: era Alan Shepard a bordo della Freedom 7.
L'Unione Sovietica, però, non resta ferma a guardare: il 19 maggio Venera 1 compie il primo flyby intorno a Venere e soprattutto il 6 agosto mandano un secondo uomo nello spazio, Gherman Titov a bordo della Vostok 2.
lunedì 8 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1960
per l'invenzione della camera a bolle.Nel frattempo l'11 marzo gli Stati Uniti lanciavano la Pioneer 5, prima sonda a dirigersi verso il Sole.
L'Unione Sovietica prosegue con le sue sperimentazioni con gli animali nello spazio e il 20 agosto riporta sulla Terra vivi i cani Belka e Strelka, lanciati con lo Sputnik 5.
L'obiettivo sovietico è, a questo punto, evidente.
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sabato 6 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1959
per la loro scoperta dell'antiprotone.Era il 1959 e la corsa allo spazio, giunta al suo terzo anno, ebbe subito uno scossone.
Il 4 gennaio viene lanciato il Luna 1, primo satellite artificiale in orbita eliocentrica e prima sonda del programma di esplorazione lunare sovietico.
Il 17 febbraio viene lanciato il primo satellite meteorologico, il Vanguard 2 da parte degli Stati Uniti d'America, che a giugno lanciano anche il primo satellite spia, il Discover 4.
Il 7 agosto lo statunitense Explorer 6 scatta la prima fotografia della Terra dallo spazio, ma gli ultimi colpi dell'anno li porta a segno l'Unione Sovietica.
Il 14 settembre Luna 2 è la prima sonda ad atterrare sul suolo lunare, mentre il 7 ottobre il Luna 3 scatta la prima foto del lato lontano della Luna.
venerdì 5 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1958
Struttura dell'Explorer 1 - via commons
per la scoperta e l'interpretazione dell'effetto Cherenkov.Nel frattempo anche gli Stati Uniti iniziano a lanciare i loro razzi nello spazio.
Il 31 gennaio l'Explorer 1 compie la prima rilevazione delle fasce di van Allen.
Il 18 dicembre viene lanciato il project Score, primo satellite per telecomunicazioni.
giovedì 4 luglio 2019
Corsa allo spazio: 1957
per la loro penetrante indagine delle cosiddette leggi di parità, che ha portato a importanti scoperte per quanto riguarda le particelle elementari.Nel frattempo l'Unione Sovietica dava il via alla corsa allo spazio e con essa all'era spaziale.
Il 21 agosto lanciato il primo missile balistico intercontinentale
Il 4 agosto lanciato il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1, con il suo storico bip che i radioamatori dell'epoca ricevettero dai loro apparecchi.
Il 3 novembre viene inviato il primo animale in orbita, la cagnetta Laika a bordo dello Sputnik 2.
lunedì 1 luglio 2019
Luglio da zero a infinito
Ed eccoci con il consueto (almeno per questo 2019) appuntamento con il calendario che, in questo mese di luglio (vedi il pdf), non poteva tardare. Il 20 di questo mese, infatti, ci saranno i festeggiamenti per ricordare il 50.nario dell'allunaggio di Neil Armostrong e Edwin Aldrin, anche se già domani ci sarà un primo evento, sebbene non ci coinvolga direttamente: l'eclissi di Sole visibile in Cile e Argentina.
E veniamo all'immagine di questo mese, sempre estratta dalla mostra Da zero a infinito: per il mese di luglio ecco la legge di Gauss:
E veniamo all'immagine di questo mese, sempre estratta dalla mostra Da zero a infinito: per il mese di luglio ecco la legge di Gauss:
lunedì 3 giugno 2019
Giugno da zero a infinito
Sono quasi puntuale con il calendario del mese di giugno, questo mese rappresentato dalla costante di struttura fine sempre dalle immagini della mostra Da zero a infinito. Prima di lasciarvi all'immagine, vi ricordo il link per scaricare il pdf del calendario e, visto che ci sono, vi segnalo anche l'articolo sulla fisica di Riemann, dove ho scritto un paio di cose proprio sulla costante di struttura fine.
lunedì 6 maggio 2019
Maggio da zero a infinito
Ho praticamente battuto qualunque record personale di ritardo, in questo mese di maggio, però ecco a voi il calendario del mese in formato .pdf. L'immagine che vi propongo questo mese, sempre tratta dalla mostra Da zero a infinito, è abbinata alla lunghezza di Planck:
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martedì 2 aprile 2019
Aprile da zero a infinito
Questo mese sono particolarmente in ritardo, così il calendario del mese di aprile arriva il secondo giorno del mese (pdf). Anche questo mese l'immagine che vi propongo è tratta dalla mostra Da zero a infinito ed è abbinata al principio di indeterminazione di Heisenberg (peraltro presente nella puntata di marzo de Le grandi domande della vita):
venerdì 1 marzo 2019
Marzo da zero a infinito
Con il mio consueto ritardo arrivo alla fine del primo giorno di marzo per proporvi l'immagine astronomica del mese insieme con la paginetta di calendario creata con LaTeX. L'immagine di questo mese, sempre tratta dalla mostra Da zero a infinito, è dedicata alla legge di Wien:
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venerdì 1 febbraio 2019
Febbraio da zero a infinito
Tutto impegnato a scrivere di tacchini, quasi mi scordato di proporvi l'immagine di febbraio tratta dalla mostra Da zero a infinito. Per questo mese tocca al secondo principio della termodinamica.
venerdì 18 gennaio 2019
Superluna di gennaio
Il 21 gennaio, quindi tra pochi giorni, sarà possibile assistere anche in Italia a una nuova eclissi di Luna, che sarà anche una superluna per via della sua vicinanza alla Terra. Per poter assistere allo spettacolo della Luna che diventa rossa, bisognerà fare la classica levataccia: l'eclissi inizierà intorno alle 4:30 del mattino per raggiungere il suo culmine tra le 6:10 e le 6:15. Questo, però, non vuol dire che quando ci si alzerà per andare al lavoro non sarà possibile vedere la fase calante dell'eclissi, anzi: sarà comunque un bello spettacolo, magari non come per il culmine dell'eclissi, ma in ogni caso un modo emozionante di iniziare la giornata. Ovviamente tempo permettendo.
Tra l'altro, come ricorda Filippo Bonaventura nella puntata del 17 gennaio 2019 di Cosmo Brain, la prossima eclissi di Luna totale visibile dall'Italia sarà nel 2025. Quindi potrebbe veramente valerne la pena fare la levataccia o semplicemente provare ad alzare gli occhi al cielo per cercare la Luna, lassù, che ci guarda!
Tra l'altro, come ricorda Filippo Bonaventura nella puntata del 17 gennaio 2019 di Cosmo Brain, la prossima eclissi di Luna totale visibile dall'Italia sarà nel 2025. Quindi potrebbe veramente valerne la pena fare la levataccia o semplicemente provare ad alzare gli occhi al cielo per cercare la Luna, lassù, che ci guarda!
giovedì 3 gennaio 2019
Gennaio da zero a infinito
La mostra Da zero a infinito realizzata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con lo European Southern Observatory ha proposto a chi ha avuto la fortuna di visitarla una serie di spettacolari immagini, molte astronomiche, abbinate alle equazioni matematiche che le descrivono. Un connubio bello e interessante per tutti coloro che si interessano di scienza. Per l'occasione ho pensato di proporre, una al mese, le immagini di quella mostra, partendo da quella abbinata al teorema di Pitagora.
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