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Dalla copertina del libro Life Exposed: Biological Citizens after Chernobyl di Adriana Petryna
Gli effetti sull'ambiente sono stati devastanti con l'evidenza di una serie di mutazioni presenti con un tasso superiore alla media sua per quel che riguarda flora e fauna (che, come emerge dal post di Silvia si sta riprendendo in maniera ottima), sia per quel che riguarda gli esseri umani. A tal proposito ho scovato un paio di articoli di Yuri Dubrova et al., uno del 1996 (Human minisatellite mutation rate after the Chernobyl accident - pdf) e l'altro del 2002 (Elevated Minisatellite Mutation Rate in the Post-Chernobyl Families from Ukraine) che confermano un raddoppio delle mutazioni nella popolazione limitrofa alla centrale.
Nonostante questi dati, però, c'è gente che continua a vivere nella hot zone. Una testimonianza di queste persone che non hanno alcuna voglia di abbandonare la loro casa la potete trovare sul pluripremiato documentario del 2015 The Babushkas of Chernobyl, realizzato da Holly Morris e Anne Bogart (qui sotto il trailer, via nrdc.org):