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giovedì 7 ottobre 2010

Lo scudo di sir Gawain


Sir Gawain and the Green Knight di John Howe
In attesa del Nobel per la Letteratura, facciamo una capatina nel mondo del fantasy con Sir Gawain e il cavaliere verde, poema medievale del XIV secolo tradotto nell'inglese moderno da J.R.R. Tolkien e giunto in Italia per le edizioni Mediterranee nella traduzione di Sebastiano Fusco.
Ciò su cui voglio, però, far cadere l'attenzione del lettore in questa occasione è il simbolo posto sullo scudo di sir Gawain<, che potete ammirare nel magistrale dipinto di apertura di John Howe.
Esso è così descritto nel poema:
Esso è un sigillo che Salomone stabilì in un tempo remoto perché fosse emblema della Lealtà, e ciò per sua stessa natura: consiste infatti in una figura conformata con cinque punte, e ogni linea ad un'altra si sovrappone e poi si collega, e non termina in alcun luogo; sì che gl'Inglesi lo chiamano ovunque, come sento ripetere, il Nodo Infinto.
Detto pentacolo è in effetti una forma geometrica nota anche come pentagramma, molto amato dai pitagorici. Il motivo è semplice: è legato alla sezione aurea.

lunedì 2 febbraio 2009

Il signore del linguaggio


Titolo: Il medioevo e il fantastico
Autore: J.R.R. Tolkien
Edizione: Bompiani
La ricerca, anche scientifica, si può trovare ovunque, e i suoi risultati possono generare qualunque stupefacente risultato, anche creare una serie di racconti e romanzi di grande impatto popolare. E' il caso, per esempio, di J.R.R.Tolkien, l'autore che ha raggiunto la fama grazie al successo planetario de Il Signore degli Anelli.
Fantasy classico, è costituito da tre romanzi che sono il corpus centrale e più noto di tutta la produzione tolkeniana, ma non la sua opera migliore, come vedremo fra un po'.
Ciò che però lega l'opera di Tolkien alla ricerca è l'origine della Terra di Mezzo: professore di letteratura inglese a Oxford, Tolkien è stato un grande studioso della letteratura inglese medioevale, in particolare del ciclo di Parsifal, quello in cui viene raccontato come il cavaliere riesce a recuperare il Santo Graal. Per certi versi Il Signore degli Anelli può essere accostato al ciclo arturiano, con Gandalf versione moderna di Merlino e Frodo un improvvisato Artù. Eppure la ricerca di Tolkien non si limita solo a questo.
La ricerca scientifica è anche in grado di creare qualcosa di nuovo, e nel caso di Tolkien lo scrittore britannico ci ha lasciato addirittura un linguaggio creato ex-novo, e solo dopo la sua creazione ha avuto l'idea di creare un mondo nel quale questo nuovo linguaggio potesse essere "vivo": sto parlando del Qenya, l'elfico. Da questa creazione nascono I racconti perduti e I racconti ritrovati, poi ordinati ne Il Silmarillion dal figlio Cristopher. E proprio la ricerca di una lingua che potesse catturare la tradizione britannica, ma essere anche nuova e unica, che potesse accomunare un gruppo più o meno ristretto di persone, rende Il Silmarillion l'opera migliore di Tolkien e ci dimostra come anche un'inutile ricerca come quella in campo letterario può regalarci un risultato di successo mondiale.
Buone letture, fantasy e scientifiche a tutti!
P.S.: Mi scuso per questo post poco ortodosso, ma dovrete abituarvi a piccole derive in ambiti apparentemente poco scientifici!