Questo 2009 è anche l'anno astronomico, poiché nel 1609 Galileo Galilei utilizzò per la prima volta un "cannocchiale" (opportunamente modificato) per osservare il cielo. Eppure la prima vera osservazione di Galileo avvenne nel 1604 (4), quando si interessò alla comparsa nel cielo di una nova. La nova(1) osservata da Galileo era la seconda apparsa nei cieli durante la sua vita: la prima, apparsa nel 1572 quand'egli era ancora bambino, fu invece studiata dall'astronomo danese Tycho Brahe. Le conclusioni di quest'ultimo e quelle di Galileo nel 1604 furono le medesime: quella nuova stella comparsa nei cieli era posta oltre la Luna. Tale osservazione aveva un'importanza determinante, forse ben oltre e osservazioni del 1609 che vengono quest'anno festeggiate: era uno dei primi assalti alla filosofia aristotelica che aveva fino a quel momento dominato la cultura europea.
Galilei nasce a Pisa i 15 febbraio del 1564, dove iniziò i suoi studi in medicina nel 1581: dopo 4 anni, però, abbandonò Pisa e la medicina, verso la quale era stato orientato dal padre, per andare a Firenze e riprendere attivamente le sue passioni verso la meccanica e l'idraulica. Tra i suoi esperimenti più importanti sicuramente quelli con il pendolo, il piano inclinato, il compasso proporzionale (che vendeva, con successo, ai suoi studenti), il micrometro e un primo tentativo di misurare la velocità della luce. Lo scienziato pisano, infatti, aveva intuito che la luce non poteva avere una velocità finita.
Ha insegnato matematica a Padova, periodo durante il quale ha avuto i primi problemi con la Chiesa (anche se, come vedremo, saranno insabbiati), occupandosi anche di oroscopi, pur se non con lo stesso interesse rispetto a molti suoi illustri colleghi (Girolamo Cardano, Isaac Newton, e altri). La sua opinione degli astrologi era decisamente molto bassa e ciò gli procurò problemi anche con la comunità italiana e internazionale dei divinatori del futuro.
Le sue opere più importanti: Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano, dove difende il sistema copernicano, parlando delle prove sperimentali a suffragio di questo modello; Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, dove pone le basi per la meccanica classica, utilizzando la matematica e gli esperimenti; Il Saggiatore, dove pone le basi per il metodo scientifico; Sidereus Nuncius, dove raccoglie tutte le sue osservazioni astronomiche.
In generale, comunque, a parte questo primo interesse del 1604 e le osservazioni del 1609-10, Galileo non si interessò mai molto delle osservazioni astronomiche: il suo maggior interesse era per gli esperimenti a terra, quelli che potevano essere realizzati con pezzi di legno, sassi e quello che gli uomini avevano a disposizione nella vita quotidiana. In realtà la rivoluzione di Galileo fu molteplice: da un lato le sue osservazioni celesti che verificavano, in pratica, e appoggiavano la teoria eliocentrica di Johannes Kepler; d'altra parte le sue osservazioni e i suoi esperimenti sulla cinematica (gli esperimenti con il pendolo, il piano inclinato, tutti gli esperimenti inseriti nelle sue opere) e la formulazione del principio di inerzia che hanno contribuito a consolidare e diffondere il metodo scientifico, basato sugli esperimenti e sulla matematica; la trasformazione della scienza da qualcosa di destinato a una elite limitata(2) verso una scienza quotidiana, fatta con gli oggetti di ogni giorno e con esperimenti riproducibili da chiunque.
Per tutto questo Galileo fu un rivoluzionario e se si interessò di astrologia lo fece per pochi, semplici motivi: intanto faceva parte della cultura dell'epoca, quindi era necessaria da una parte per rispondere ed attaccare i suoi avversari astrologi, che vedevano in Galileo un pericoloso nemico contro il loro potere sulla credulità popolare, e poi per guadagnare un po' di denaro in più. A volte, infatti, grazie alle sue conoscenze astrologiche, Galileo realizzava gli oroscopi personali per personaggi in vista di Padova, dove insegnava matematica: allora come oggi il mestiere di astrologo era meglio pagato di quello di scienziato, e nonostante le sue convinzioni (non dava acun credito all'astrologia, tanto che le sue risposte contro gli attacchi degli astrologi furono poche, ma comunque ben mirate), era in effetti costretto a proparare gli oroscopi per mantenere un buon tenore di vita.
La cosa assurda in tutto questo è che il primo processo a Galileo, caduto nel dimenticatoio, anche perché insabbiato, fu intentato contro lo scienziato pisano proprio a cuasa della sua attività di astrologo!
Comunque, da questa breve descrizione della figura di Galileo, emerge un ritratto di uno scienziato molto poco interessato al cielo (in effetti 3 anni di attività osservativa, a voler essere buoni, sono un po' pochini...), che mal si adatta come simbolo dell'anno astronomico: penso che la scelta su Galieo sia stata dettata da una serie di considerazioni che, se non ho modo di verificare, restano comunque plausibili: innanzitutto questo sarebbe stato il grande anno dell'evoluzione con il duplice compleanno darwiniano e l'unica figura in grado di rivaleggiare con Charles Darwin è proprio Galilei (il parallelo tra i due scienziati è stato magistralmente descritto da Fo e Odifreddi); d'altra parte lo sbarco sulla Luna sembrava ben poca cosa rispetto a Darwin, la cui teoria combatte ancora oggi contro fascie della società moderna per venire accettata.
Alla fine Galileo ha vinto su Neil Armstrong e si è deciso di eleggere il 2009 ad anno astronomico per quelli che, personalmente, sono i motivi sbagliati e utilizzando la figura sbagliata: Galileo doveva essere festeggiato in altra occasione e per ben altri motivi(3): il rischio è quello di lasciare un po' in ombra uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi.
(1) Per nova si intende lo stadio finale nel ciclo di vita di una stella.
(2) Ricordiamo che a quel tempo non solo la matematica, ma anche tutte le scienze applicate erano considerate di un livello inferiore rispetto a lettere, filosofia, teologia: per i nostri politici, oggi, sembra che ogni cosa che abbia a che fare con la ricerca sia inferiore al loro orgoglio, la loro immodestia e alle loro poltrone!
(3) Ad esempio, volendo in ogni caso utilizzare l'astronomia come attrattiva, il 13 marzo del 2010 (l'anno prossimo) ricorrono i 400 anni dalla prima pubblicazione del Sidereus Nuncius.
(4) Andrea Albini, Oroscopi e cannocchiali, Avverbi Edizioni), novembre 2008
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mercoledì 11 marzo 2009
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