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martedì 13 ottobre 2009

Nobel 2009: un riepilogo

Nella prima parte dell'articolo, dopo un riepilogo con alcune considerazioni sparse sui premi di quest'anno, esamino le percentuali assolute dei Nobel al femminile. Nella seconda parte mi concentro su alcune considerazioni generali e su uno studio dei premi al femminile a partire dal 1990 a oggi, coprendo così un arco di tempo di 20 anni.
La marcia delle donne
Innanzitutto facciamo un riassunto dei Nobel di quest'anno:
  • Medicina a Elizabeth Blackburn, Carol Greider e Jack Szostak.
  • Fisica a Charles Kuen Kao, che vince metà del premio, mentre l'altra metà va a Willard Boyle e George Smith: questo è il Nobel più marconiano, nell'anno dell'anniversario dei 100 anni del Nobel all'ingegnere e fisico italiano, andato a tre ingegneri che hanno dedicato il loro lavoro alle telecomunicazioni.
  • Chimica a Venkatraman Ramakrishnan, Thomas Steitz e Ada Yonath: in questo caso abbiamo l'unico fisico che ha vinto il Nobel quest'anno, Ramakrishnan, che ha utilizzato proprio metodi presi dalla fisica delle particelle per ricostruire la struttura del ribosoma.
  • Letteratura a Herta Müller: per molti lettori, seriali e non, è una autrice praticamente sconosciuta, come ci ricorda anche Sara Faraoni di Camaleonte, che diventa anche un modo per discutere sulla diffusione della letteratura in Italia da parte di Alessandro Ghebreigziabiher.
  • Pace a Barack Obama: un premio al futuro piuttosto che al passato, un voto sulla fiducia che oscilla tra i proclami di economia verde e gli accordi nucleari
  • Economia a Elinor Ostrom e Oliver Williamson, due motivazioni diverse ma un premio epocale visto che per la prima volta va a una donna, come ci fa notare anche Gravità Zero.
I due premiati, pur con alcuni interessi di fondo comuni recepiti nelle motivazioni (gli studi sul governo dell'economia), rappresentano in realtà due aspetti differenti: la Ostrom, che lavora nel campo delle scienze politiche, è fondamentalmente interessata a una economia sostenibile centrata sulle risorse naturali, mentre Williamson mi sembra invece un economista classico, interessato alle dinamiche del mercato, in particolare quelle aziende-fornitori. Motivazioni quasi identiche, dietro le quali si nascondono due interessi abbastanza differenti: sembra quasi che la Fondazione del Nobel non abbia voluto rompere completamente con il passato assegnando alla sola Ostrom il premio. In quest'ultimo caso la scelta sarebbe stata profondamente politica e anche indicativa per i prossimi decenni.
Il premio alla Ostrom, però, mi da la possibilità di proseguire e rilanciare il discorso iniziato da Stefania Maurizi su TuttoScienze del 19 dicembre 2001 nell'articolo Trecento Nobel, solo dieci donne.
Per farlo devo iniziare a dare i numeri(1):
In assoluto la Fisica ha assegnato 188 premi, di cui 2 femminili per una percentuale dell'1%. La Chimica ha assegnato 154 premi, di cui 4 femminili, ovvero il 2,6% circa. In Medicina 10 su 195 sono premi femminili, ovvero poco più del 5%. La Letteratura ha la percentuale femminile più alta, avendo assegnato un totale di 106 premi, di cui 12 a donne e quindi l'11%. L'Economia ha assegnato quest'anno il primo premio femminile della sua breve storia, iniziata nel 1969. Il premio, non riconosciuto ufficialmente dagli eredi di Nobel, ha assegnato in totale 64 premi, con una percentuale che quindi passa dallo 0% all'1,6%.
Discorso un po' più articolato per il Nobel per la Pace: 12 donne su un totale di 120, che fa il 10% giusto giusto. 24 dei 120 premiati, però, sono istituzioni: 4 volte premiata la Croce Rossa, con doppia premiazione nel 1963, quando fu premiata anche la sua versione islamica, e 6 volte le Nazioni Unite, di cui una volta, nel 2001, ufficialmente insieme al suo segretario dell'epoca Kofi Annan, il resto attraverso le sue varie organizzazioni. Significativo, poi, il premio del 1969 alla International Labour Organization, sempre una agenzia dell'ONU: ricordiamo che i movimenti dei lavoratori, in effetti, furono tra i più attivi nelle contestazioni degli anni precedenti, 1968 in testa. In tutto questo, quindi, le istituzioni, fondazioni e organizzazioni varie si accaparrano un 20% dei premi per la Pace. Se non le contiamo nel computo totale, possiamo dire che 12 donne su un totale di 96 esseri umani premiati fanno una percentuale del 12,5%.
Considerazioni finali
Tra i Nobel scientifici (Fisica, Chimica, Medicina), quello con la percentuale più alta in assoluto è quindi quello per la Medicina, dove tra l'altro c'è anche l'ultimo Nobel targato Italia, quello di Mario Capecchi del 2007(2). Quest'anno, poi, conta per la prima volta nella sua storia una doppietta tutta al femminile. Restando in tema, direi che tra una decina di anni o poco più potremmo avere un doppio Nobel italiano, e uno dei due sarà donna! E aggiungo che in questa disciplina probabilmente avremo più Nobel italiani che nelle altre proprio nei prossimi decenni.
La Fisica, invece, conta uno dei Nobel più geniali: Marie Curie, infatti, è la prima ad essere riuscita nell'impresa di vincere due Nobel, in discipline distinte, per quanto simili. Tra l'altro in chimica non si vedeva vincere una donna dal lontano 1964, mentre in fisica dall'ancor più lontano 1963 (e al momento in giro non vedo personalità femminili abbastanza forti da poterlo vincere nemmeno nei prossimi anni - forse nel campo dei superconduttori o in quello delle astroparticelle, e sto pensando agli esperimenti del Gran Sasso -, mentre per quel che riguarda gli italiani in generale tutto dipende dall'LHC, almeno secondo il mio modestissimo parere). Si nota, comunque, un aumento di Nobel femminili in Medicina, e questo è probabilmente dovuto a molti fattori: è la disciplina scientifica in cui si deve rinunciare di meno alle prerogative tutte femminili di essere madre e moglie, senza contare poi che il lavoro di equipe ha assunto grande importanza prima che per chimici e fisici. Tornando al discorso famiglia, posso assicurare che essere madre e moglie per una chimica o per una fisica è di gran lunga più difficile! Non dimentichiamo, comunque, che anche negli anni Novanta ci fu una grande concentrazione di donne Nobel, come in questo primo decennio del III millennio.
Il Nobel letterario è invece il più anomalo in questo senso: dagli anni Novanta ogni due-tre anni lo vince puntualmente una donna, con una percentuale del 30%, da confrontarsi con l'11% totale. Per rispondere con i numeri alla domanda di Emanuela(3) sugli ultimi Nobel femminili a questo punto esaminiamo le percentuali dagli anni 90 ad oggi anche per gli altri premi: abbiamo quasi l'11% in Medicina a fronte del 5% totale e quindi un raddoppio delle donne, poco più del 2% in Chimica che in pratica conferma il dato totale, 0% in Fisica, con quindi una conferma numerica del ragionamento di cui sopra. Le donne sono ottime ricercatrici, ma confrontarsi anche con la famiglia rende questa carriera estremamente difficile e la ricerca medica sembra quella che si adatta meglio alle esigenze e alle inclinazioni femminili, almeno allo stato attuale.
Passiamo agli altri: 16% per la Pace, rispetto al 10% totale e quindi un lieve aumento, mentre limitandoci agli anni 90 quell'1,6% totale dell'Economia passa a un 2,7%.
Se poi facciamo un controllo sui Premi assoluti decennio per decennio, scopriamo che nel XX secolo si iniziò con 3 Nobel femminili nel primo decennio, passando per nessuno negli anni Cinquanta e 4 sia nei Settanta sia negli Ottanta. Grazie poi al record di ben 5 Nobel su 13 (38,5% circa), il primo decennio del XXI secolo batte il record degli anni Novanta 11 a 7, e il decennio non è ancora finito!
Prima dei saluti finali, le ultime considerazioni: come si sa il Nobel per la Matematica non viene assegnato, anche se viene sostituito dalla quadriennale Medaglia Fields e dal 2003 dal Premio Abel che quest'anno è andato a Mikhail Leonidovich Gromov (for his revolutionary contributions to geometry) e che non ha ancora premiato donne. Questo vuol dire che di fatto i matematici sono quasi esclusi dall'assegnazione del premio, a meno di non lavorare nel campo della matematica applicata, in particolare la fisica teorica, o nel campo della teoria dei giochi, come per esempio è accaduto a John Nash, che vinse nel 1994 un premio che riparò alla mancata assegnazione della Medaglia Fields. Il primo matematico a vincere il Nobel, però, fu il grande Bertrand Russell nel 1950 quando, grazie alla sua attività di filosofo e divulgatore della scienza, vinse il premio per la Letteratura. Una piccola soddisfazione, quindi.
Il Nobel per l'Economia, però, potrebbe venire prossimamente invaso dai fisici se l'econofisica nei prossimi anni darà risposte soddisfacenti, senza contare che questo potrebbe aumentare la probabilità di avere fisici che, come la Curie, vinceranno due premi in due categorie differenti, semplicemente per il fatto che le equazioni che dell'econofisica sono le stesse della meccanica quantistica dei sistemi complessi, e quindi scoperte in un campo potrebbero influenzare scoperte nell'altro.
Direi, per concludere, che una organizzazione privata un po' particolare potrebbe candidarsi, a partire dal 2020 in poi, come possibile vincitrice del Nobel in Fisica: Google! Il motore di ricerca sta infatti collaborando attivamente con il Large Synoptic Survey Telescope per la realizzazione della mappa del cosmo definitiva, ovviamente con possibilità di navigazione online.
A questo punto, nella speranza di non aver dimenticato nessuno, saluto tutti e con i Nobel l'appuntamento è per le lectio magistralis di dicembre, quando festeggeremo anche i cento anni del Nobel di Guglielmo Marconi!
(1) Eccovi l'elenco completo delle Nobel, suddiviso per categoria (sulla wiki inglese l'elenco cronologico):
Fisica (2)
1903: Marie Curie
1963: Maria Goeppert-Mayer

Chimica (4)
1911: Marie Curie
1935: Irène Joliot-Curie
1964: Dorothy Crowfoot Hodgkin
2009: Ada E. Yonath

Medicina (10)
1947: Gerty Cori
1977: Rosalyn Yalow
1983: Barbara McClintock
1986: Rita Levi-Montalcini
1988: Gertrude B. Elion
1995: Christiane Nüsslein-Volhard
2004: Linda B. Buck
2008: Françoise Barré-Sinoussi
2009: Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider

Letteratura (12)
1909: Selma Lagerlöf
1926: Grazia Deledda
1928: Sigrid Undset
1938: Pearl Buck
1945: Gabriela Mistral
1966: Nelly Sachs
1991: Nadine Gordimer
1993: Toni Morrison
1996: Wislawa Szymborska
2004: Elfriede Jelinek
2007: Doris Lessing
2009: Herta Müller

Pace (12)
1905: Bertha von Suttner
1931: Jane Addams
1946: Emily Greene Balch
1976: Betty Williams, Mairead Corrigan
1979: Madre Teresa
1982: Alva Myrdal
1991: Aung San Suu Kyi
1992: Rigoberta Menchú Tum
1997: Jody Williams
2003: Shirin Ebadi
2004: Wangari Maathai

Economia (1)
2009: Elinor Ostrom
(2) E non dite che lavora negli Stati Uniti, perché nella scienza queste cose non dovrebbero contare, e forse questo dovremmo ricordarlo alle agenzie di valutazione accademica e ai politici che le finanziano.
(3) Recupero in questa nota il botta e risposta che c'era stato all'epoca sul post (archive.org) dedicato all'assegnazione del premio per la Letteratura (i commenti, di solito, sono di difficile recupero):
Emanuela: Ma tu che ne pensi di tutti questi Nobel al femminile? L'ho chiesto anche a Sara Faraoni del blog Camaleonte a proposito del Nobel per la letteratura, ma lo chiedo anche a te come discorso generale.
Voglio dire: sarei ben felice se fossero tutti meritati, ma non vorrei facesse parte di una decisione presa "a tavolino". Mi spiacerebbe che per riparare a torti passati si facesse un altro torto anche quest'anno non attribuendo il premio a chi lo avrebbe meritato di più ma per sfortuna sua è capitato nell'anno in cui si è deciso che dovevano vincere le donne.
Insomma, prima niente e adesso tutte? non mi quadra
Gianluigi: Dei 9 vincitori dei 3 Nobel seri, quelli scientifici, 3 sono femminili: questi sono dati obiettivi, basati su ricerche. Il risultato direci che è probabilmente in proporzione con la quantità di donne che si occupano di ricerca nel mondo (mi mancano dati per essere certo, ma ti posso dire che le donne in fisica sono molto poche, mentre negli altri campi sono decisamente molte di più e prendendo il tutto nel complesso si arriva a un 30% circa, forse qualcosa di meno).
I Nobel letterari sono troppo aleatori: non c'è un vero merito letterario, almeno non a livello mondiale. In quel senso potrei ad esempio dire che il Nobel per la Letteratura lo meriterebbe Alan Moore, per fumetti come Watchmen, V for Vendetta e quant'altro, e sarebbe un Nobel politico anche questo, visto che i suoi capolavori sono politici.
Passando invece alla questione: per certi versi sono propenso a darti ragione, riguardo il riparare i torti, per certi altri penso che dipenda anche da un fatto molto più semplice. Le donne sanno scrivere e spesso in maniera molto più partecipata degli uomini e, soprattutto, sembrano politicamente più impegnate anche nella scrittura. In questo senso, riallaciandomi al discorso di cui sopra con Moore, un'altra che nei prossimi anni potrebbe essere una possibile vincitrice del Nobel è la Satrapi, l'autrice di Persepolis, Pollo alle prugne, Taglia e cuci.
Per cui se alla fin fine, come secondo me è giusto che sia, a contare non è tanto un merito che in campo letterario non riuscirei a qualificare in maniera obiettiva, ma delle considerazioni politiche, nel senso di impegno politico of course, allora è anche giusto questo gran numero di donne Nobel.
E forse ti rispondo in maniera più scientifica in occasione del riepilogo!

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