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lunedì 19 ottobre 2009

Ritratti: Ada Yonath

Finora l'unica biografia femminile nei Ritratti è stata quella di Rita Levi Montalcini, vincitrice del Premio Nobel per la medicina nel 1986. L'occasione per parlare di un'altra donna scienziata me la da l'assegnazione del Nobel per la Chimica 2009, vinto tra gli altri da Ada Yonath.
Certo mi sarebbe venuto più facile scrivere di Venkatraman Ramakrishnan, il fisico che ha condiviso il premio insieme alla scienziata israeliana, però ho pensato di proporre una figura femminile, che spesso manca negli ambienti scientifici e anche nelle statistiche del Premio per la Chimica.
Nata il 22 giugno 1939 a Gerusalemme è nota soprattutto per i suoi pionieristici studi sul ribosoma. Si guadagna il bachelor in chimica nel 1962 e il master in biochimica nel 1964 (gli equivalenti delle nostre laurea breve e laurea magistrale). Successivamente lavora presso la Carnegie Mellon (1969) e quindi al MIT (1970). 10 anni più tardi, nel 1979, la ritroviamo a Berlino, al Max Planck Institute for Molecular Genetics, a dirigere ricerche insieme a Heinz-Guenter Wittmann fino al 1984. La ritroviamo, quindi, dopo un anno sabbatico, passato presso l'Università di Chicago, al Max Planck Institute di Amburgo nel 1986 dove porterà avanti la sua attività di ricerca dino al 2004 in parallelo con quella presso il Weizmann Institue, dove lavora tutt'ora.
Yonath si concentra sullo studio dei meccanismi che stanno alla base della sintesi delle proteine, in particolare sulla cristallografia ribosomiale. La scienziata ha determinato, con un'alta risoluzione, la struttura completa del ribosoma e delle sue due sotto-unità, e scoperto al suo interno una regione simmetrica che fornisce la struttura e guida il processo di polimerizzazione polipeptide, dove per peptide si intende una molecola costituita da una catena di pochi amminoacidi, mentre per polimerizzazione si intende il processo che porta alla formazione di una molecola costituita da tante piccole parti (unità fondamentali) tutte uguali una all'altra.
Risale al 1987 la scoperta e la visualizzazione del così detto tunnel ribosomiale, ovvero il percorso intrapreso dalle proteine nascenti. Ha anche approfondito la dinamica ribosomiale (articoli del 2004 e 2005).
Ha anche studiato l'azione di decine di differenti antibiotici sul ribosoma, chiarendo i meccanismi di resistenza ai farmaci, e fornendo in generale un indirizzo per la realizzazione di nuovi farmaci.
Rimandandovi alla sua pagina sul Weizmann Institute, vi ricordo le motivazioni del Premio Nobel:
for studies of the structure and function of the ribosome

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